Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 79° Anniversario della Liberazione, si è recato a Civitella in Val di Chiana per ricordare l’eccidio del 29 giugno 1944 quando i soldati tedeschi massacrarono più di 200 civili nei paesi di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo) come rappresaglia a seguito dell’uccisione in una imboscata di tre tedeschi per mano dei partigiani il 18 giugno 1944. E proprio durante la visita del Presidente nella Sala della Memoria, dove ancora oggi sono custoditi reperti e testimonianze di quanto accadde, Santino Gallorini, cultore di storia locale, ha fatto dono a Mattarella di una copia del suo libro “La memoria riunita. Il partigiano Renzino e Civitella tra bugie, silenzi e verità” (Edizioni Effigi), in cui, basandosi su documenti italiani, inglesi, tedeschi e su testimonianze di vari protagonisti, ricostruisce gli accadimenti che portarono alla strage, intrecciando la memoria dell’eccidio con la biografia del comandante partigiano Renzino che offrì invano la sua vita in cambio i quella dei civili.

“È stato un grande onore donare al presidente Mattarella il mio libro”, dice Santino Gallorini. “Grazie al mio lavoro che ricostruisce quei tragici fatti, dopo 70 anni contrassegnati dall’odio e da reciproche accuse, si sono abbracciati il comandante partigiano Renzino e Ida Balò, presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime, riappacificati nel nome di una memoria finalmente riunita”.

“Il libro, pubblicato nel 2013, è al momento esaurito”, dice l’editore Mario Papalini, “ma siamo intenzionati a ristamparlo per far sì che il ricordo di quanto accadde nel 1944 resti sempre vivo nella memoria”.