Perché la mafia resiste e dovevamo combatterla prima. Incontro con Governale all'Università

Firenze il 10/11/2023 - Redazione
Una ricostruzione lucida e ardente della lotta alla criminalità organizzata tra storia e attualità, tesa a evidenziare le vulnerabilità e gli aspetti culturali e di soft power che alimentano le mafie, ma anche a rilanciare con passione l'impegno del Paese e dei suoi cittadini contro uno dei suoi nemici più insidiosi. Lunedì 13 novembre alle ore 11:00 verrà presentato a Firenze il libro del Generale Giuseppe Governale “Sapevamo già tutto. Perché la mafia resiste e dovevamo combatterla prima” (Solferino). L'incontro si svolgerà al polo delle scienze sociali dell’Università di Firenze in via delle Pandette 35 nell’aula D4/1.07 ed è organizzato in collaborazione tra la Scuola di Scienze Politiche Cesare Alfieri e la Fondazione Circolo Fratelli Rosselli. L’introduzione è dei due presidenti, Carlo Sorrentino per il Cesare Alfieri e Valdo Spini per la Rosselli. Ne discuteranno i professori Graziana Corica, Vittorio Mete e Vincenzo Scalia con il giornalista della Rai Valter Rizzo. Sarà presente l’autore.

C'era bisogno davvero del pentimento del boss Tommaso Buscetta per convincersi della forza della mafia, quando esistevano già il rapporto del questore di Palermo Ermanno Sangiorgi di fine Ottocento e quello degli anni Settanta del generale dei carabinieri Dalla Chiesa? Perché quei documenti non portarono a una reazione pronta dello Stato? Che rapporto si è creato nel tempo tra la mafia e le istituzioni più inerti e accidiose, e come possiamo rimediare oggi a errori e ritardi? A rispondere a questa e molte altre domande è Giuseppe Governale, a lungo ai vertici del Ros e della Dia, che spiega in queste pagine come e perché ha prevalso troppo a lungo la convivenza con il fenomeno criminale, e poi la «cultura dello zero a zero» della classe dirigente nazionale. Come se lo Stato avesse paura di vincere, non fosse per lo sforzo di molti rappresentanti della magistratura e delle forze dell'ordine, quanto meno dagli anni Ottanta in poi. Una ricostruzione lucida e ardente della lotta alla criminalità organizzata tra storia e attualità, tesa a evidenziare le vulnerabilità e gli aspetti culturali e di soft power che alimentano le mafie, ma anche a rilanciare con passione l'impegno del Paese e dei suoi cittadini contro uno dei suoi nemici più insidiosi.

Il generale di C.A. Giuseppe Governale attualmente comandante delle scuole dell’arma dei carabinieri, è stato direttore della DIA e ha per lungo tempo coperto comandi in Sicilia.


 
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