La vacanza in Val d’Orcia, un classico senza snobismi. E abbinata alla cultura diventa unicum indimenticabile

Silvana Biasutti

14/07/2009

La Val d’Orcia patrimonio dell’Umanità è quella che preferiamo; le bellezze del paesaggio hanno colpito al cuore tutti (tutti salvo un amico editore – ora non c’è più – che mi diceva che i luoghi lo immalinconivano, e io a ribadirgli che se gli succedeva voleva dire che i luoghi lo emozionavano). Come segnalarvi in modo originale Pienza, o San Quirico d’Orcia, o Castiglion d’Orcia?; che dire di Montalcino che non sia già stato detto?; e Radicofani, lejano y solo sulla sommità di quel colle? E Rocca d’Orcia? E Bagno Vignoni, col suo parco dei mulini, la sua piazza d’acqua e l’anima di Tarkovskji che vaga impigliandosi nei fragranti cespugli? Di questa Val d’Orcia di cui ci sembra di sapere tutto e di avere tutto già guardato e veduto, di questo classico del turismo romantico, in realtà – cari amici – c’è ancora tutto da scoprire. Perché, forse, una vita sola non basta.

Ma in un’estate in cui sentiamo il bisogno di rinnovarci e di ritrovare le ragioni per cui il nostro Paese è stato cantato in lungo e in largo – e massimamente questi luoghi (che quando ci passi o ci stai, sembra di essere soli al mondo, salvo poi scoprire che tutto il mondo che conta c’è stato e magari proprio qui ha un podere e un campo, e il mondo che si accinge a contare, il podere lo vuole comprare, proprio qui, salvo i russi che, proprio qui, vorrebbero averci una mega villa) – in un’estate così, allora, c’è una ragione in più per lasciare che gli occhi, ancora brucianti di polveri sottili, vaghino per le colline, magari ammirate al tramonto dalla soglia dell’agriturismo dove ci coccolano (sì certo, con la marmellatina che impariamo a gustare con un pecorino locale, ben stagionato).

La ragione in più cade d’agosto – come ogni anno – ormai da quattordici anni. È il Festival della Val d’Orcia, che inizia il primo di agosto, con un concerto dedicato a Felix Mendelssohn Bartholdy e a Schumann; il Festival che ci accompagnerà nelle settimane più intense dell’estate, con programmi musicali capaci di intercettare molti dei nostri desideri e con un recital tagliato su misura dei luoghi (“Sulle tracce della via Francigena”), fino ad arrivare a ferragosto “A tutta Taranta”.

Ogni anno il Festival, che rinsalda i nostri legami con queste terre cantate dall’Unesco, si fa più raffinato, senza perdere di vista le ragioni per cui è stato creato, quattordici anni fa; anzi le sue vere origini si rintracciano ben trent’anni or sono, a Montalcino, in tempi in cui la fama della cittadina e quella della Val d’Orcia non erano ancora approdate alle rubriche dei giornali, ma appartenevano ad una cerchia di ‘eletti’, cioè di gente con l’occhio lungo e ben allenato: alla bellezza, alla natura, alla cultura della semplicità.

Erano gli anni, quelli, in cui nasceva il mito della Toscana come luogo di vacanza per gli intelligenti, contrapposta alla vacanza caciarona ‘per gli incolti’, tutta consumo, musichetta e ostentazioni. Val la pena di ricordarlo scrivendo del bel Festival che ci addolcirà la stagione (perfino con gli ingressi gratuiti!); perché se quegli anni hanno lanciato uno stile di vacanza più elegante, che poi è stato apprezzato da tanti (e imitato da tutti), magari – col passare degli anni, e dei governi – ad alcuni questo stile potrebbe sembrare superato. Ricordiamolo invece, perché è proprio mantenendo il proprio stile (e il paesaggio e l’approccio alla vita, i bei paesi e l’arte che tutto il mondo invidia) che si diventa “un classico”, però senza snobismi; naturalmente scegliendo e innovandosi. Così fa il Festival della Val d’Orcia, che ancora una volta coglie il meglio e ce lo propone, per farci amare ancora di più questi luoghi capaci di commuovere. E di regalarci una vacanza (o almeno un weekend) indimenticabile.


Quest’anno il Festival offre ancora qualcosa in più: si lega idealmente a Musicalgiglio e ci propone anche due concerti su quell’isola, con una mossa che potrebbe essere foriera di novità più ricche per la successiva stagione. Qui di seguito vi segnaliamo gli appuntamenti con il Festival della Val d’Orcia senza dimenticare che alcune serate prevedono assaggi e degustazioni di prodotti locali, di cui vi diamo gli orari. Il comunicato ufficiale del Festival è sul sito www.agenziaimpress.it, dove troverete anche i recapiti per chiedere informazioni.

Silvana Biasutti

Una presentazione ‘live’ del Festival della Val d’Orcia si terrà a Montalcino; Enoteca la Fortezza, il 29 luglio, dalle 19 alle 21.

il testo è pubblicato sul numero di luglio del Gazzettino del Brunello

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