Un libro dedicato a Cincelli e alla più grande fabbrica di stoviglie dell’Impero Romano. È quello scritto da Franco Dall’Ara dal titolo “Popolo di Cincelli. Per una storia del territorio di Cincelli e Ponte a Buriano”, inteso inizialmente come una serie di appunti utili per un ampliamento futuro, e invece giudicato un trattato esauriente che coniuga perfettamente la parte tecnica con le considerazioni socio-antropologiche e naturalistico-ambientali (la riserva naturale, i sentieri, la ciclopista), fornendo spunti che sono da considerare per molti aspetti definitivi.
 
Il volume - “Il fare un libro è men che niente, se il libro fatto non rifà la gente”, ovvero è perfettamente inutile se la gente non vi trova qualcosa da imparare o su cui riflettere. E la gente di Cincelli e Ponte a Buriano trova in queste pagine un completo e fascinoso ritratto di sé, del suo temperamento e della sua storia. Con intriganti camei sulla più grande fabbrica di stoviglie dell’impero romano, e utili indicazioni in merito alle fornaci etrusche e romane, alla terra sigillata e all’origine dei ritrovamenti, nonché agli scavi clandestini.  La gente di Cincelli; ed ecco una panoramica di famiglie e di personaggi. Non manca la poetessa romana Sulpicia, legata peraltro paradossalmente a questa terra perché …non voleva saperne di venirci! Ma questa è cosa risaputa. Il personaggio, invece, noto a pochissimi specialisti è don Luigi Vignoli del quale l’autore rammenta l’abilità di costruttore di pianoforti. Un libro originale che non è utile soltanto per il Popolo di Cincelli, ma per tutti quanti siano interessati ad approfondire la conoscenza di una delle parti più affascinanti e meno studiate della terra d’Arezzo. Che mantiene infine anche più di quanto non prometta il titolo poiché propone il necessario aggiornamento della carta archeologica del luogo nell’intento di estendere la tutela della zona.