Tramandare una speranza che era nell’aria subito dopo la Liberazione e che poi è forse andata dispera. Questa la finalità di Roberto Pagliai che, facendo seguito a “L’ultimo partigiano”, prosegue con “Grazie. Da Monticchiello alla Liberazione” il lavoro di ricostruzione della memoria di una Resistenza nel territorio che vorrebbe riconciliata e perfetta per diventare patrimonio comune. Il volume verrà presentato martedì 27 giugno alle ore 18 nel Granaio del Castelluccio a La Foce di Montepulciano. A discuterne con l’autore, Benedetta Origo e Silvia Calamandrei.

Il volume - Roberto Pagliai non è uno storico di professione; è un appassionato della memoria locale che seguita ad indagare per trovare risposta ai propri quesiti. L’epicentro attorno a cui ruotano la ricerca e le testimonianze è la battaglia di Monticchiello, ormai assurta a rappresentazione iconica della forza partigiana contro la brutalità fascista e tedesca, tramandata dalle narrazioni del Teatro povero. Ma le domande di Pagliai allargano e scavano oltre quell’episodio, ricostruendo scelte consapevoli, casualità di percorsi ed episodi drammatici come la strage di Civitella Val di Chiana, rappresaglia che ha lasciato una traccia lunga, difficile da rimarginare. A Monticchiello invece, la rappresaglia è stata evitata grazie alla presenza di una proprietaria tedesca che dialoga con l’ufficiale tedesco venuto ad indagare, rassicurandolo sul non coinvolgimento della popolazione. La resistenza comunista e quella cattolica, che si esprimono nelle diverse bande partigiane, trovano echi nei protagonisti superstiti, memori comunque di un affratellamento che durerà a lungo, pur nei conflitti del dopoguerra.