Naufragi e nuovi approdi. La notte della Concordia raccontata da Franco Gabrielli

Pisa il 22/06/2022 - Redazione
Dieci anni fa, il 13 gennaio 2012, la Costa Concordia naufragava al largo dell’Isola del Giglio, causando 32 vittime e provocando una situazione emergenziale del tutto inedita nella storia del nostro Paese e non solo. A coordinare le complesse operazioni di salvataggio e recupero del relitto fu Franco Gabrielli, all’epoca capo del dipartimento della Protezione civile, per l’occasione nominato commissario delegato dal governo. E sarà proprio l’attuale Sottosegretario alla presidenza del Consiglio del Ministri e Autorità delegata alla Sicurezza della Repubblica - venerdì 24 giugno alle ore 18 - a raccontare la notte della Concordia all’interno della rassegna Incontri con l’autore promossa dalla Libreria Ghibellina e dal giornalista e scrittore Tommaso Strambi. Un appuntamento che si svolgerà nel chiostro del Museo dell’Opera della Primaziale Pisana grazie al contributo di Banca Popolare di Lajatico e UnipolSai.

Il volume - Nel libro “Naufragi e nuovi approdi” (Baldini+Castoldi) Franco Gabrielli racconta quello che avvenne in quei trenta mesi: dalle prime settimane, quando la corsa contro il tempo per cercare i dispersi andava in parallelo con la messa in sicurezza della nave, alle difficoltà e alle preoccupazioni legate al rischio ambientale, alla manovra rischiosissima del parbuckling e al successivo rigalleggiamento della Concordia fino all’approdo nel porto di Genova. Un’operazione non priva di rischi, risolta grazie all’eccellente lavoro di squadra di centinaia di operatori, tra settore pubblico e privato, competenti, coscienziosi e pronti a mettersi in gioco; ma la vicenda della Concordia non è solo un esempio di straordinaria intraprendenza e genio ingegneristico, è anche una storia di frizioni e contraddizioni, accordi faticosamente raggiunti, delicati equilibri politici, ostacoli burocratici, mancanza di fondi: frutti, questi, di una visione spesso miope della cosa pubblica che evidenzia i limiti e i parossismi di un sistema in cui prendersi le responsabilità non è più un atto civile, ma un azzardo. Una riflessione lucida e necessaria su un tema oggi più che mai attuale, quello della gestione delle emergenze nel nostro Paese e del ruolo della Protezione civile, che riporta l’attenzione su uno scenario destinato, nonostante la politica delle buone intenzioni, a ripetersi in forme sempre uguali e poco attente all’interesse della comunità.
 
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