Il mondo dei robot e quello dei libri sono connessi. Intervista a Emanuele Micheli

Serena Bedini

19/10/2022

Pronunci la parola “robot” e improvvisamente ti ritrovi accanto a C-3PO e a R2-D2 di Guerre Stellari, ma i robot non sono solo personaggi di splendide avventure spaziali o fantascientifiche, bensì complessi progetti ingegneristici di grande utilità e sempre di maggiore impatto nella vita quotidiana, così come nello spazio. E tuttavia viene spontaneo chiedersi: la robotica è davvero solo una disciplina scientifica e ingegneristica o a buon diritto si può considerarla perfettamente collegata con le tante opere letterarie e cinematografiche che nel tempo ha ispirato? Lo abbiamo domandato a Emanuele Micheli, Presidente di Scuola di Robotica di Genova e docente del Master in Space Design di ISIA Firenze: ingegnere, lettore appassionato e cinefilo, ci parla della robotica attraverso i libri e ripercorrendo momenti salienti della sua storia personale che permette di comprendere come il mondo dei robot e quello dei libri siano strettamente connessi.
 
Quali sono i libri o gli autori che ha sempre seguito con passione e che probabilmente l’hanno portata a costruire la sua carriera fino a diventare Presidente di Scuola di Robotica?
I libri sono molto importanti nel mio percorso: io entro a Scuola di Robotica più o meno nel 2000, proprio perché leggo un volume che si intitola Il mare della robotica scritto da Gianmarco Veruggio e Fiorella Operto (Di Renzo Editore, 1999), i due fondatori di Scuola di Robotica. Leggo questo libro perché ovviamente fin da bambino ero appassionato di robot e a vent’anni, all’incirca nel periodo della pubblicazione, decido di leggerlo perché ne vengo attratto. L’ultimo capitolo si intitola A.A.A. Robotico cercasi e Gianmarco, ricercatore del CNR, incoraggia il lettore a stressare i propri professori, sia della scuola di secondo grado sia dell’università, per cercare di fare robotica e introdursi in un mondo che sarà ben presto il futuro. Finita la lettura, mi dico che, siccome non ho docenti da “stressare”, dal momento che ho appena concluso le scuole superiori e sto per iscrivermi a Ingegneria, l’unica soluzione è quella di “stressare” gli autori del libro. Così inizio a cercarne i contatti: prendo l’elenco del telefono, visto che Internet non c’era ancora, e trovo il recapito telefonico; mi risponde Fiorella Operto che mi invita a una conferenza che si sarebbe tenuta a Imperia. Mi reco là, mi presento a Fiorella, dal momento che Gianmarco è impegnato in una delle sue missioni con i robot marini, in Artide o Antartide, non ricordo. Viene fatto un collegamento con Gianmarco, cosa veramente incredibile per quei tempi, e Fiorella, dopo avergli chiesto di raccontare come procedono le esplorazioni dei robot marini sotto i ghiacci, mi passa il microfono, presentandomi come un giovane appassionato, desideroso di fargli domande. Ed è così che entro a far parte di Scuola di Robotica: grazie a un libro che, fin da giovanissimo, mi ha permesso di entrare in contatto con Scuola di Robotica, dove dapprima sono diventato ricercatore, poi membro del Consiglio direttivo, ora Presidente. Un altro libro che cito spesso è The Circle di Dave Eggers (Large Print Pr, uscito nella versione italiana Il Cerchio, nelle edizioni Feltrinelli): io sono appassionato di narrativa americana. Contrariamente al film che, a mio giudizio, non è all’altezza della storia di Eggers, il libro è un’analisi critica di quanto stiamo vivendo con i social network attuali, dalla violazione della privacy all’acquisizione dei dati personali degli utenti. Questo libro è scritto molto bene e prende spunto dall’attualità, sviluppando un racconto distopico, molto simile alla realtà in cui ci stiamo muovendo. Concludo questa breve rassegna di libri con una pubblicazione dedicata ai bambini, Voglio una mamma robot di Davide Calì, illustrato da Anna Laura Cantone (Arka Edizioni, 2007). Grazie a questo volume, sono entrato in contatto con l’autore, molto famoso per la narrativa infantile anche fuori dall’Italia, e con lui abbiamo potuto sviluppare un’interessante collaborazione, lasciando interagire il mondo della robotica con quello dell’arte e della letteratura, sia per grandi che per bambini.
 
Asimov è famoso per aver creato un mondo in cui la convivenza tra umani e robot è resa possibile dalle Leggi della robotica: quanto è distante la sua vita da quella di uno dei personaggi di Asimov?
Non amo molto Asimov: nonostante sia stato un suo affezionato lettore, lo sento abbastanza distante da me sia come stile narrativo, sia come argomenti trattati. A essere sinceri, non mi trovo in sintonia neanche con le Leggi della Robotica: Veruggio e Operto, i due fondatori di Scuola di Robotica, sono stati i primi a dare l’avvio alla “roboetica”, ossia l’analisi dell’impatto etico, sociale, legale che avrà la Robotica sulla nostra società, ma le tre leggi di Asimov sono assai lontane da questo approccio. Se seguissimo per ipotesi un’idea simile, commetteremmo l’errore di delegare a una macchina quello che di fatto è eticamente valido o quello che non lo è. È ciò che accade sempre più spesso: basti solo pensare a quello che avviene con gli algoritmi dei social network (è recente il caso di una comunità palestinese privata del proprio hashtag da Facebook per un errore dell’algoritmo) e con l’uso poco consapevole dell’Intelligenza Artificiale. Il fatto è che l’etica è connessa all’uomo, non alle macchine, pertanto nelle nostre azioni divulgative, noi di Scuola di Robotica lottiamo sempre per cercare di scardinare i principi delle leggi di Asimov. Ritengo che siano indubbiamente un fantastico strumento narrativo, ma sarebbe pericoloso lasciare che esse potessero condizionare il modo di fare ricerca nella realtà.
 
Che cosa rende il mondo dei robot così affascinante al punto dall’essere soggetto di bellissime opere di letteratura e di cinema?
Il mondo della robotica stimola la ricostruzione dell’identità stessa dell’essere umano, ossia l’uomo diventa creatore/faber, quasi si avvicina al mito divino per costruire un altro da sé, un qualcosa che assomigli all’uomo stesso, ma che non sia naturale e che derivi dal suo ingegno. Questo è indubbiamente un topos della letteratura e del cinema che da sempre sono ricchi di storie in cui protagonisti umani danno la vita a esseri creati da loro stessi. È proprio il confine labile tra il concetto di intelligenza artificiale e naturale e il concetto di vita artificiale e naturale che rende questa tematica uno straordinario strumento narrativo, in cui posso raccontare la misera condizione umana non parlando degli umani, bensì dei robot, esattamente come succede in numerose opere. In questo modo, è possibile narrare la schiavitù umana attraverso un mezzo che è quasi umano e quindi non colpisce direttamente chi nella nostra società è colpevole di atti di sopraffazione, ma permette di comprendere che certe condizioni, se non sono accettabili per delle macchine, tanto meno possono esserlo per gli esseri umani.
 
Quale libro consiglierebbe a dei giovani interessati a scoprire il mondo della robotica?
Vorrei consigliare Né intelligente né artificiale, di Kate Crawford, insegnante della New York University, uscito recentemente nelle edizioni Il Mulino: in ogni capitolo vengono affrontate varie questioni sia tecniche sia etiche ed è scritto in maniera limpida, sincera, con pensiero divergente che permette davvero di penetrare in profondità questo mondo e di capirne anche le assurdità.

Credits foto - Le foto sono tutte della Scuola di Robotica. Fotografi per i robot umanoidi (durante la Nao Challange 2022) è Lorenzo Pestarino; le altre foto fatte durante le Ex Olimpiadi di Robotica 2019 sono di Eleonora Palomba.

 
Torna Indietro
Lascia un Commento

Scrivi un commento

Scrivi le tue impressioni e i commenti,
verranno pubblicati il prima possibile!

Ho letto l'informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 D. lgs. 30 giugno 2003, n.196

Serena Bedini

Serena Bedini
È nata a Firenze nel 1978; si è laureata con 110/110 e lode in Filologia Moderna nel 2005 presso l’Università degli Studi di Firenze. È scrittrice, giornalista, docente. Maggiori informazioni su di lei sono reperibili su www.serenabedini.it.

 
Vai all' Autore

Libri in Catalogo

NEWS

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x