Il racconto di Pasqua: “Ser Niglio e Santacola”

Daniela Lotti

11/04/2020

C'era una volta, vale a dire da quando si narrano le prime leggende, Ser Niglio, un leprotto coniglio con un bellissimo pelo bianco, un cappello a bombetta nero sulla testa ed una grossa cravatta rossa scintillante, che gli ricadeva giù sul petto, fino ad arrivare a toccare per terra. Al pari di un lord inglese, anche se non lo era in realtà, si muoveva con un'eleganza impeccabile ed irresistibile. Era un leprotto così bello ed affascinante, che avrebbe fatto perdere la testa a tutte le conigliette che incontrava lungo il suo cammino, peccato che, nessuna lo aveva mai visto fino ad allora. Come mai? Ve lo spiegherò tra poco...

Era una vera e propria autorità nel suo campo lavorativo, perché ricopriva e svolgeva ogni anno un compito molto, molto importante: doveva consegnare le uova di Pasqua ai bambini di tutto il mondo. Avete capito bene, di tutto il mondo e lo doveva fare in una sola giornata, meglio... in una sola mattinata e senza farsene accorgere da nessuno! Pensate che, nello svolgere le consegne, si stancava così tanto, ma così tanto, che gli ci voleva un anno intero per riprendersi da tale e tanta fatica ed era proprio questo il motivo, che lo rendeva così disperato. Gli piaceva moltissimo il suo lavoro, ma avrebbe voluto fare anche altro, come conoscere animaletti simili a lui, con cui passare del tempo insieme a giocare, a parlare e fare amicizia. Anche i suoi grandi capi, i signori Pasquin, appartenenti all'antica e grande Casa Reale della Pasquina Uovadiciocca, che aveva interpellato proprio per aiutarlo, non erano riusciti a trovare una soluzione, che lo facesse stancare di meno e che gli permettesse di vivere una vita insieme agli altri e non più così solitaria.

Direte e penserete voi... ma povero, sempre da solo e... continuiamo la storia...

I giorni prima della grande consegna delle uova, erano frenetici e molto caotici e rare erano le pause che riusciva a prendersi. Ma, fu proprio durante una di queste pause che, passeggiando tra i boschi abitati da alti alberi di cioccolato di ogni genere e tipo, tanto da far venire l'acquolina in bocca, incontrò una bellissima colomba dal becco dorato e un piccolo ramoscello di ulivo che stringeva tra le sue zampette. La notò subito e con passo leggero si mosse verso di lei.

Appena le fu vicino, timidamente le chiese: “Ciao! Il mio nome è Ser Niglio e tu come ti chiami? E come mai ti trovi da queste parti? Non ci viene mai nessuno, perché è un luogo che non esiste…” La colomba si girò piano verso di lui e rispose: “Ciao! Il mio nome è Santacola, vengo dal Paese dei BianchiCola d'Ulivo e, mentre stavo tornando a casa, ho sbagliato strada perdendomi tra sentieri che non conoscevo. Nel mio vagare senza più una meta, ho trovato questo luogo e, quando mi sono imbattuta in questa foresta di alberi di cioccolato al latte, bianco e fondente... che io adoro... non potevo non fermarmi ad assaggiarne un po'.” “Anche io amo il cioccolato, soprattutto le uova, che tutti gli anni, per il giorno di Pasqua, le creo e le realizzo in mille colori, per i bambini che me li richiedono.” “Ahhh... ma allora sei tu!!! La tua fama ti precede, tutti ti conoscono, ma nessuno che io sappia, ti ha mai visto... tranne me adesso!” E sorrise sotto la piuma bianca del becco. “Vero! La mattina di Pasqua, mi stanco talmente tanto per fare le consegne che... per tutto il resto dell'anno, mi riposo nella mia Casetta Arancione: una gigantesca carota con qualche foro qua e là, ma ben distribuito e sistemato al punto giusto, che mi permette di entrare ed ammirare il panorama. La mia dimora si trova a pochi tronchi alberati da qui. Se guardi bene, la puoi vedere... è là, oltre la siepe.” “Sì, sì la vedo!” “Ma che peccato, allora tu non hai amici. A quanto ho capito, sono io l'unico animaletto che ti ha visto e che ti conosce.” “Purtroppo sì... ma se almeno avessi qualcuno che mi desse una mano nelle consegne da fare... riuscirei a stancarmi meno e allora.…” “Mmmmmmmmmhhhh... Potrei darti una mano io! Tu cammini e io volo! Sono così precisa e riesco ad andare tanto veloce che, nessuno si accorgerà di me e la nostra identità rimarrà nell'ombra!” “Davvero potresti??!!??” “Certo! Mettimi alla prova e vedrai!” Ser Niglio condusse Santacola al magazzino delle SiepisempreVerdi, dove venivano prodotte le uova di cioccolato colorate e si misero subito a lavoro.

Arrivò il giorno di Pasqua e in men che non si dica, portarono a termine le consegne nella mattinata prestabilita e fu così per tutti gli anni a venire... Da allora, Ser Niglio, il leprotto coniglio e Santacola, la colomba bianca dal becco dorato, diventarono grandi amici e non si separarono più, ed ogni anno, per Pasqua, portano le uova a tutti i bambini del mondo. P.S.: senza farsi vedere da nessuno! Thi Endy
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Daniela Lotti

Daniela Lotti
Artista poliedrica, Daniela Lotti (in arte Danil) è nata e cresciuta a Colle di Val d’Elsa (SI). La creatività è un aspetto della sua personalità che, non solo la contraddistingue, ma rende uniche le sue realizzazioni. Ama dipingere, scrivere, fotografare per dare vita a opere improvvisate, attente ai particolari e capaci di trasmettere emozioni. Nasce come poeta, ma ben presto si scopre anche scrittrice di fiabe e brevi racconti. Ha pubblicato diversi libri di poesie, la fiaba “Doroty, l’Orologio e l’Incantesimo del Tempo” ed è creatrice e ideatrice, insieme a Ilaria di Pasquale, del Blog Letterario “Lettera32 - Scrittori e Poeti allo Sbaraglio” (www.lettera32.eu). Grazie alla preziosa collaborazione con l’illustratrice Rebecca Arzilli, sta realizzando la Saga composta da tre volumi intitolata: “Irene e i 5 Cerchi Magici”.
 
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