Pierluigi Cappello, le parole che rincorrono il silenzio

Luigi Oliveto

05/10/2017

Giorni fa è scomparso, a soli cinquant’anni, Pierluigi Cappello. Poeta autentico, artefice di una scrittura di grande nitore e profondità. Uno di quei poeti che hanno saputo restituire alle parole («penso che le parole rincorrano il silenzio») tutta la loro verità. Non a caso, confidava Cappello, «mi piace quando l'azzurro e le pietre si tengono / il suono dei "sì" pronunciati senza condizione, / dei "no" senza margini di dubbio». Il friulano Pierluigi, nato a Chiusaforte («una bolla, minuti raddensati in secoli») e vissuto a Cassacco, in una valle tra la Carinzia e la Slovenia, in mezzo a gente di poche parole, conosceva il valore della parola e del silenzio; diceva di portare «[…] nelle narici / il cuore di resina degli abeti, negli occhi il silenzio / di quando nevica, la memoria lunga di chi ha poco da raccontare». Aveva con la sua terra un legame fortissimo, e spesso i suoi versi ne riflettono, colori, spazi, asciuttezze. Dall’età di sedici, a seguito di un incidente stradale, Cappello era costretto su una sedia a rotelle. Della sua condizione fisica parlò nel libro di prose intitolato “Questa libertà” (Rizzoli, 2013); in quelle pagine leggiamo: «col tempo, il letto si è trasformato in un tappeto volante».
 
Due
Lascio la camera com’era quando era nei tuoi occhi,
incontrarti è il sapore che trattengo nel sorso di caffè.
 
Tra il piacere e quel che resta del piacere
il mio corpo sta come un posto dove si piange
perché non c’è nessuno.

 
Un giorno settembre era limpido e ventoso
il silenzio ammutoliva, la terra tornava al cielo.
 
[Pierluigi Cappello, da Mandate a dire all’imperatore, Crocetti Editore, 2010]
 
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Luigi Oliveto

Luigi Oliveto

Giornalista e scrittore. Luigi Oliveto ha pubblicato i saggi: La grazia del dubbio (1990), La festa difficile (2001), Il paesaggio senese nelle pagine della letteratura (2002), Siena d'Autore. Guida letteraria della città e delle sue terre (2004). Suoi scritti sono compresi nei volumi collettanei: Musica senza schemi per una società nuova (1977), La poesia italiana negli anni Settanta (1980), Discorsi per il Tricolore (1999). Arricchiti con propri contributi critici, ha curato i libri: InCanti di Siena (1988), Di Siena, del Palio e d’altre storie. Biografia e bibliografia degli scritti di Arrigo Pecchioli (1988), Dina Ferri. Quaderno del nulla (1999), la silloge poetica di Arrigo Pecchioli L’amata mia di pietra (2002), Di Siena la canzone. Canti della tradizione popolare senese (2004). Insieme a Carlo Fini, è curatore del libro di Arrigo...

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