traduzione e adattamento scenico di Giovanni Cascio Pratilli
L’Ippolito, uno dei capolavori di Euripide, premiato nel 428 a.C. alle Grandi Dionisie di Atene. Opera lacerante e complessa, l’Ippolito va oltre il dramma dell’amore incestuoso di Fedra per il figliastro, in una continua presa di coscienza dell’impotenza della fragilità umana di fronte alla travolgente quanto capricciosa volontà degli dei. E tocca momenti di intensa emozione nello sviluppo di diverse tematiche attualissime, a partire da quella dell’incomunicabilità (causata da un giuramento che impedisce a Ippolito di difendersi dalla calunnia subita) o della difficoltà di salvare la propria libertà interiore, anche a costo della vita.
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