Martedì 6 maggio alle 18 si apre la mostra di Lorenzo Bojola, secondo appuntamento con Fotografia – Tracce Fiorentine, presso la Trattoria 4 Leoni a Firenze, a cura dalla storica dell’arte e della fotografia Anna Maria Amonaci, voluta da Stefano Di Puccio, titolare della trattoria.
La rassegna pone l’accento su come l’espressione fotografica di un artista venga segnata profondamente dai luoghi della sua formazione e vuole essere un racconto visivo attraverso lo sguardo di sei fotografi, di generazioni diverse, legati a Firenze per nascita o formazione: Franco Cammarata (che l’ha inaugurata lo scorso 7 marzo), Lorenzo Bojola, Massimo D’Amato, Lapo Pecchioli, Gianluca Sgherri e Mario Strippini. Sei mostre personali, della durata di due mesi ciascuna, che si susseguono nell’arco di un anno, per esplorare come la luce, le geometrie e i paesaggi del territorio, le architetture e l’assetto urbano, abbiano influenzato lo sguardo degli autori.
Il titolo “Tracce” richiama proprio l’imprinting iniziale che un ambiente lascia sui suoi abitanti, plasmandone la percezione e la visione del mondo. La curatrice, in questo senso, riprende il pensiero di Giorgio Vasari, che nelle Vite degli artisti sottolineava le differenze stilistiche tra le scuole pittoriche italiane. Così come Vasari specificava la peculiarità della scuola fiorentina, nota per la sua tenuta disegnativa, analogamente Tracce Fiorentine propone una riflessione su come contesti diversi, paesaggi e atmosfere, orientino in modo emblematico le scelte artistiche, sia in pittura che, oggi, nella fotografia.
LA MOSTRA
Lorenzo Bojola è il secondo degli autori scelti ad esporre in questo contesto. Come racconta la curatrice Anna Maria Amonaci, nel testo La ricerca visiva di Lorenzo Bojola negli equilibri geometrici della natura, che accompagna la mostra, la conoscenza con il fotografo risale al 2016, grazie al professore di Storia dell’arte moderna, Carlo Del Bravo. Bojola aveva appena pubblicato per Nencini Editore, Architettura della memoria – Le case poderali del Chianti Fiorentino, un volume con oltre mille fotografie della natura chiantigiana. In questo progetto, proseguendo con le parole della curatrice, «si ritrova quella costante ricerca di punto massimo, di zenith, nell’assetto di equilibri quali segni di armonia, peculiare della fotografia fiorentina, il concetto che ha mosso appunto l’iniziativa ai 4 Leoni.»
Il linguaggio di Lorenzo Bojola fonde fotografia naturalistica e sensibilità artistica, trasmettendo un forte senso di appartenenza e di dialogo con l’ambiente. Le sue opere sono caratterizzate da una ricerca meticolosa della luce e delle ombre, che conferiscono alle sue fotografie una qualità quasi pittorica. Una celebrazione della bellezza del paesaggio toscano, ma anche un invito a considerare la fragilità e la transitorietà della natura. Per l’occasione sarà proiettato anche un video, una breve antologia dei film documentari realizzati da Bojola negli ultimi anni proprio sul paesaggio toscano.