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Pinocchio. Il burattino più famoso torna a incantare il pubblico grazie alla Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli

Pontedera, Firenze

17/12/2025

Avete mai visto una marionetta respirare? La Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli è famosa nel mondo proprio per questo: la capacità di infondere anima al legno, di muovere le marionette come straordinari attori in scena.

Questa eccellenza italiana sale sul palcoscenico del Teatro Era di Pontedera (il 17 e 18 dicembre) e del Teatro della Pergola di Firenze (il 20 e 21 dicembre) per un appuntamento speciale: Pinocchio. Nell’anniversario della nascita di Collodi (1826-2026), la fiaba toscana più famosa al mondo torna nella sua Firenze e prima ancora a Pontedera, messa in scena con la grandiosità e la raffinatezza che solo la Carlo Colla & Figli sa creare con la magia delle proprie mani. Non a caso, sono la più antica e prestigiosa compagnia marionettistica al mondo, con oltre tre secoli di attività, le cui radici risalgono alla fine del Settecento: nata a Milano, rappresenta un unicum nel panorama teatrale internazionale.

Un’arte raffinata tramandata di generazione in generazione, una cura minuziosa per le scene e i costumi, l’abilità rara, anzi, rarissima di muovere decine di marionette in una coreografia perfetta e con perfetti sincronismi, che restituiscono allo spettatore un senso di meraviglia e di coralità. Pinocchio è uno degli spettacoli simbolo del loro repertorio: un viaggio pieno di poesia e di sorprese che restituisce l’autenticità, l’umorismo e la profondità del testo di Collodi, attraverso figure scolpite e animate con un realismo capace di incantare adulti e bambini.

La Carlo Colla & Figli, che ha partecipato anche celebre Pinocchio televisivo di Luigi Comencini, sorprenderà il pubblico con la forza narrativa delle sue marionette, che si muovono su scenografie dipinte a mano. L’incipit rivoluzionario di Pinocchio – dirompente e innovativo per l’epoca, 1883 – «C’era una volta… un Re! Direte voi. No! C’era una volta…un pezzo di legno!», crea un punto di contatto perfetto tra il mondo collodiano e quello marionettistico, che per sua natura parte sempre dal legno o al legno sempre arriva.

Come per tutti i nuovi spettacoli della Compagnia, la produzione prevede oltre alla stesura ex novo del copione, la composizione delle musiche originali e la realizzazione di marionette, scene, costumi e attrezzeria nei laboratori artigianali interni della Compagnia. La marionetta del Grillo Parlante come quella di Mangiafoco sono i due estremi, alte all’incirca 1 metro e 10 centimetri, rispetto a quella di Pinocchio che è alta 60 centimetri, tutte sempre mosse a 2 metri di altezza dal ponte di manovra: siamo di fronte a un meticoloso studio tecnico della marionetta e a una straordinaria tecnica artigianale e artistica.

Pinocchio, oltre a essere l’origine della confusione dei termini “burattino” e “marionetta” nella tradizione italiana, esula dai canoni precisi della “fiaba” classica e si caratterizza più come “racconto fantastico”. Il romanzo di formazione, quello che mostra la trasformazione del ragazzo, ribelle e indisciplinato, che pian piano matura fino a diventare adulto, e che è tipico della letteratura per ragazzi, è lo spunto che Collodi usa per raccontare la storia di Pinocchio, creando così una trama ricca di situazioni e atmosfere caratterizzate da un grande potere evocativo e metaforico.

Le marionette della Carlo Colla & Figli entrano nelle avventure di Pinocchio con il dovuto rispetto al romanzo, fedeli alla storia, ma anche con senso critico, con la capacità di creare illusioni e un mondo pieno di fascino, che sorprenderanno, ancora una volta, gli spettatori di ogni età. Gli attori di legno, con le loro diverse forme e dimensioni, la loro gestualità e il forte potenziale evocativo che portano in sé, coadiuvate dalle voci storiche che, da anni, danno la parola ai piccoli personaggi, e le note musicali che ne fanno spesso da cornice, trasporteranno il pubblico in una sorta di ballata popolare, dalle tonalità dolci, ma anche, a tratti, amare, indagando gli aspetti poetici della fiaba, creando un racconto a cavallo tra fantasia e sapienza popolare.

Accogliendo anche alcune suggestioni sonore dal testo letterario (come “bubboli e squillo di trombetta” o la strofetta “Tutti la notte dormono” dell’Omino di burro), la musica si dipana tra marcette circensi e valzer, ritornelli di cantastorie e il ligneo crepitare delle articolazioni di Pinocchio. È nata così una drammaturgia incorniciata da un prologo e un epilogo, e sviluppata in sei differenti quadri, con scene dinamiche e mutevoli, abitate da marionette e marionettine, animali antropomorfi e naturalisti, figurini, sagome e cartonaggi, che superano in tutto i 150 personaggi.

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