Giovedì 30 ottobre alle 21 il Teatro Nuovo di Pisa ospita “Stracci, contro l’uomo medio”, uno spettacolo intenso e provocatorio scritto e interpretato da Vittorio Continelli, con la collaborazione alla scrittura di Riccardo Quacquarelli.
Lo spettacolo nasce da una riflessione profonda sull’eredità intellettuale e visiva di Pier Paolo Pasolini, figura centrale della cultura italiana del Novecento, e dal suo sguardo lucido e spietato sull’“uomo medio”. È proprio Pasolini, nel suo film La ricotta, attraverso la voce di Orson Welles, a evocare la definizione dell’uomo medio come “mostro” — una creatura apparentemente normale, ma incapace di riconoscere la propria disumanità. Da tale provocazione prende avvio un dialogo serrato e poetico tra epoche diverse, tra gli anni ’60 e i giorni nostri, in cui il confine tra “normale” e “altro” si sfuma dolorosamente.
Lo spettacolo reinventa la figura di Stracci, personaggio pasoliniano, ultimo tra gli ultimi, in un’ambientazione che fonde periferia, discariche, cantieri, paesaggi aridi e cieli carichi. Stracci è condannato a una forma di esistenza dove la voce si fa muta, il linguaggio si frammenta, l’istinto domina su ogni ragionevole logica.
Il testo intreccia monologhi, visioni e richiami cinematografici, in una sorta di performance ibrida in cui lo spettatore è chiamato a riconoscersi e a ribellarsi. Stracci non è solo un rimando culturale o letterario: è una messa in scena che interroga il presente. Ci ricorda che l’essere “medio” può essere un mostro che, lentamente, si confonde con gli “ultimi”, trasformando vittima e carnefice in una stessa cosa. È una denuncia, un’esplorazione, un grido.
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