Nel 2015 la compagnia culto Sotterraneo celebra il decennale al Teatro Studio di Scandicci, appena fuori Firenze. In quell’occasione gli spettatori ricevono delle cartoline con una domanda: “l’occidente sopravvivrà da qui al 2025?”. Chi vuole può rispondere e riconsegnare le cartoline, che a seguire vengono murate in una parete del teatro, dentro a una capsula del tempo. Ora il 2025 è arrivato, i Sotterrano compiono vent’anni ed è il momento di riaprire la capsula e leggere i messaggi dal passato.
Nasce così “Time Capsule”, la nuova performance della formazione tre volte Premio Ubu che sarà in scena venerdì 19 alle 21 al Teatro Cantiere Florida di Firenze (in replica sabato 20 dicembre alle 21). Un evento unico che si inserisce nella tre giorni di festeggiamenti per il compleanno del gruppo al Florida – iniziativa che continuerà domenica 21 alle 19.30 e alle 22.00 con “Dj Show – Twentysomething Edition”, edizione ad hoc per salutare il doppio decennio della performance che fa ballare il pubblico all’interno di una drammaturgia. Una playlist di brani di ogni genere ed epoca viene intervallata da azioni rapide, testi brevi e visioni di passaggio con l’idea di mettere in campo un esperimento: divertimento e pensiero cognitivo complesso possono andare di pari passo?
“Time capsule” ripensa i 20 anni di lavoro del gruppo e il tempo storico che ha attraversato, giustapponendo scene dai primissimi spettacoli di Sotterraneo (“Post-it”, “Dies Irae”, “L’origine della specie”), materiali teatrali inediti, aneddoti di vita on the road, pensieri che accompagnano la compagnia da sempre e poi, ovviamente, la lettura delle cartoline: da quelle giocose e stralunate – firmate dai bambini di un tempo, oggi alla soglia dei 20 anni – a quelle che prefiguravano futuri distopici stranamente azzeccati, da quelle con richiami a un’attualità dal sapore ormai retrò a quelle che si chiedevano se Sotterraneo stesso avrebbe continuato a esistere.
Il risultato sarà una serata ad alto tasso di coinvolgimento del pubblico per riflettere sull’immaginario occidentale degli ultimi anni, ma anche e soprattutto un compleanno teatrale aperto “a chi ci ha accompagnati per 7305 giorni come a chi ci incontra per la prima volta. Una capsula del tempo che ci ricorda che siamo ancora vivi”, spiega Daniele Villa. E prosegue: “Dieci anni fa ci siamo posti una domanda sulla sopravvivenza della nostra civiltà, oggi siamo ancora qui. Ci incontriamo dopo esserci dati appuntamento in un futuro che all’epoca sembrava lontanissimo e ci raccontiamo cosa è successo nel frattempo. Tutto senza il benché minimo intento di autocelebrazione, perché ciò di cui vogliamo parlare è il tempo trascorso e la consapevolezza di esserci ancora”.
Info e prenotazioni: www.teatroflorida.it