Il denaro è cipria. Avventure e amori del Conte Ottavio Sardi nel libro postumo di Giulio Giustiniani

Lucca il 23/11/2022 - Redazione
C'è attesa per la presentazione del volume di Giulio Giustiniani, scomparso lo scorso settembre proprio in concomitanza con la stampa del suo ultimo volume “Il denaro è cipria. Avventure e amori del Conte Ottavio Sardi cittadino del '700, prete mancato a Lucca banchiere ad Amsterdam, colono in America”, edito da Pacini Fazzi. L’appuntamento è per sabato 26 novembre nella sede degli ex Macelli dell'Archivio di Stato di Lucca e, dopo il saluto introduttivo della direttrice dell'Archivio di Stato Maria La Pusata, del Sindaco di Lucca Mario Pardini, dell'Assessora alla Pubblica Istruzione Simona Testaferrata e del Vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Raffaele Domenici, vedrà coinvolti Alessandro Tambellini, membro del Comitato scientifico della Collana “Archivio delle Storie” e il giornalista de La7 Frediano Finucci. Il volume esce come secondo numero dell'“Archivio delle storie”, collana che si propone di attingere dal ricchissimo Archivio di Stato di Lucca per far nascere, dalla penna di scrittori e studiosi, storie “da raccontare” e “da leggere”.

La pubblicazione - Il libro si struttura intorno alle 666 lettere conservate appunto nell'Archivio di Stato grazie alla corposa donazione della famiglia Sardi e in particolare del nonno Cesare che dell'Archivio fu anche uno dei Direttori, e  ricostruisce la vita avventurosa dell'antenato dell'autore, Conte Ottavio, che si snoda tra Lucca, Amsterdam (dove la famiglia Sardi aveva importanti interessi economici e bancari) e le colonie della Guinea olandese fra storie di impresa e di schiavitù dove Ottavio morirà nel 1790. Un grande affresco che interpretando quanto trasmesso da Ottavio nella sua corrispondenza alla famiglia riesce a restituirci non solo la sua vicenda biografica ma anche il contesto storico e sociale e culturale dell'Europa di fine Settecento. E' questo il racconto, potremmo dire, delle 3 vite di un cosmopolita del Settecento, quasi un diario scritto sui tavoli dei cambiavalute e nei palazzi patrizi, nei salotti, nelle piantagioni di cotone, tra mille incontri e un'indimenticabile folla di cicisbei, virtuosi del canto, faccendieri, monache seduttrici, schiavi e predicatori. Un libro nato dalla curiosità dell'autore che già tratteggia il ritratto dell'antenato all'interno di un capitolo intitolato Dallo yoguth agli schiavi nel suo precedente volume Il Sangue è acqua: la storia di un familiare del tutto atipico di cui il nonno tratteggia le avventurose vicende biografiche attraverso la lettura delle tante lettere inviate ai familiari da Ottavio, raccolte in grandi volumi rilegati. È l'ultimo dei Sardi che conosca la parola avventura e le abbia sacrificato tutto, così conclude il suo racconto Giustiniani, che adesso, con questo libro, quella avventura e quel 'sacrificio' ci restituisce in toto.

“La capacità di scrittura di Giulio Giustiniani -  afferma Francesca Fazzi della Pacini Fazzi editore -  si coniuga con il suo rispetto per la storia, familiare e non solo, trasmettendoci con piglio stilistico e intelligenza culturale uno sguardo intelligente e ironico sul presente: un richiamo alla necessità e del racconto come trasmissione di memoria e di valori. Tutti principi fondanti per la nostra Collana Archivio delle storie (nata in stretta collaborazione con l'Archivio di Stato di Lucca) che si propone di attingere dalle fonti e dalla loro vivacità espressiva, sia linguistica che di contenuti, per arricchire il nostro sguardo sul presente”.

L’autore - Giulio Giustiniani ha fatto il giornalista per quarant'anni. È stato redattore de La Nazione, vicedirettore del Resto del Carlino, vicedirettore del Corriere della Sera, direttore del Gazzettino. Direttore responsabile e fra i fondatori de La 7 e dell'Agenzia multimediale Apcom. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo autobiografico Il Sangue è acqua. È scomparso nell'agosto 2022.
 
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