Il viaggio e l’identità. Paolo Ciampi dialoga con Simone Innocenti alle Oblate

Firenze il 20/03/2019 - Redazione
Due autori e giornalisti fiorentini ci guidano in visita nelle strade e nei ricordi di Firenze. Città acquatica per l’uno, di sogni e misteri per l’altro, due diversi punti di vista che testimoniano come l’identità di una città possa assumere colori e profili diversi a seconda di chi la osserva, la ricorda, la racconta. Giovedì 21 marzo alle ore 21.00 la Biblioteca delle Oblate (sala storica Dino Campana) ospita l’incontro “Il viaggio e l’identità”: Paolo Ciampi dialoga con Simone Innocenti a partire dai libri "Firenze mare" (Perrone) e "Gli occhi di Firenze" (Bottega errante Edizioni). Incontro a cura dell’Associazione Culturale La Nottola di Minerva, con il contributo del Comune di Firenze che rientra nella rassegna “Identities. Leggere il contemporaneo. Promozione di una cultura di pace e di pari opportunità”.

Firenze mare - Doppia e sfuggente, inafferrabile come i venti, mutevole come un'onda e volubile come una marea. Firenze, città mai quieta, ha natura essenzialmente acquatica. Ha ritagliato i suoi confini strappando la terra alla voracità del suo mare senza sale, l'Arno. I ponti, anello di congiunzione fra il di qua e il di là, ancorano fra loro i quartieri che si impongono nella città emergendo come isole. Chi ci vive sa che Firenze va attraversata come si naviga il mare; del resto, tutto per le sue strade ha la memoria dell'acqua: dalle targhe commemorative delle alluvioni, ai segni sui muri che indicano le piene del fiume. Croce e delizia di chi ha cercato, forse invano, di domarla e capirla, Firenze mostra a chi sa accoglierlo il proprio aspetto cangiante. Simone Innocenti, attraverso una lingua schietta puntellata di ironia, svela l'anima più segreta di una città che è diventata maschera di se stessa. Da Ponte Vecchio alla Biblioteca Marucelliana, dagli Uffizi a piazza Santa Croce, Firenze mare traccia un itinerario nascosto che entra nei caffè dove hanno preso vita riviste simbolo del Novecento («Solaria», «Campo di Marte» e «La Voce») e incontra i protagonisti che hanno narrato la contraddittoria essenza della città del giglio, da Pratolini a Palazzeschi, da Luzi a Manganelli, da Dante a Campana. Un percorso letterario tra i luoghi archetipici della "fiorentinità", una geografia che, non sapendo scegliere fra cielo e terra, ha preferito seguire l'incanto sterminato del mare facendosi pura acqua.
 
Gli occhi di Firenze - È una delle città più fotografate e celebrate al mondo, eppure ci sono ancora tanti modi di raccontarla. Dipende dall'attenzione che le si dedica, dalle storie che si è pronti ad ascoltare, dalle strade in cui è ancora bello perdersi, fuori dai pochi metri quadrati dove si concentrano i turisti. La Firenze di un fiorentino come Paolo Ciampi, viaggiatore lento e inquieto, diventa allora un altrove di sogni, misteri, sorprese, più di tante altre destinazioni. Forse il viaggio più lontano, anche se comincia fuori della porta di casa, passa per il pub di quartiere e si conclude nell'osteria degli amici di sempre: da mattina a sera in un incessante smarrirsi e ritrovarsi "Non dare niente per scontato. Prescindere da ciò che si dice e si legge. Evitare tappe obbligate e informazioni a uso e consumo. Privilegiare dettagli e note a margine, al posto di ciò che è assolutamente da vedere. E, in questo modo, predisporsi a possibili epifanie e abitare poeticamente Firenze".
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