La Loro Africa. Matteo Giusti racconta le potenze emergenti nel continente africano

Roma il 30/05/2022 - Redazione
È in uscita mercoledì 1° giugno “La Loro Africa” (Castelvecchi), il nuovo libro dell’aretino Matteo Giusti, giornalista della rivista di geopolitica “Limes”. Con la prefazione dell’ambasciatore Sergio Romano e con il contributo di accademici e giornalisti esperi di politica internazionale come Federico Rampini di “Repubblica”, questo volume cerca di spiegare come perdere la partita africana potrebbe essere un danno irreparabile per il ruolo geopolitico dell’Europa nel futuro mondiale.

Il libro - La guerra dell’energia e quella del grano hanno riportato al centro della politica e geopolitica mondiale il continente africano. Questo gigante dormiente ha intrecciato la sua storia con quella di tutto il mondo e le sue ricchezze sono state il desiderio e l’obiettivo delle potenze che nella storia si sono alternate al potere. Ma negli ultimi 20 anni molte cose sono cambiate in Africa. La vecchia Europa e gli Stati Uniti sono stati lentamente estromessi e al loro posto hanno guadagnato spazio e importanza le cosiddette “potenze emergenti”. Cina, Russia, Turchia e Israele sono diventati i nuovi padroni del continente africano creando legami fortissimi che hanno permesso la crescita delle loro economi e che prevede un ruolo egemone per questi nuovi attori nell’immediato futuro. La Cina conquista i Paesi africani con prestiti a lunga scadenza e infrastrutture, ma soprattutto non chiede la democrazia per i partner africani né qualsiasi tipo di rispetto dei diritti dell’uomo. La Russia vende armi, tecnologia militare e addestramento, e lo fa utilizzando il famigerato Wagner Group, una società fantasma di mercenari che Mosca utilizza per rovesciare i legittimi governi e diventare padrone dello stato. La Turchia con le mire di neo-ottomanesimo di Erdogan punta su scuole e sulla religione. L’islam con la visione turca diventa un ottimo grimaldello per educare le nuove generazioni e prendere il possesso di luoghi chiave come i porti nel Mar Rosso. Il piccolo, ma dinamico Israele invece utilizza la sua grande preparazione nella tecnologi agricola per sviluppare un settore chiave in Africa e la sua formidabile intelligence per preparare ed addestrare i servizi segreti degli stati africani.  
 
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