La parola e il marmo. I cimiteri acattolici di Livorno nel racconto di Lucia Frattarelli Fischer

Firenze il 18/03/2024 - Redazione
Un viaggio nel tempo che racconta l’unicità dell’esperienza di Livorno, dove una legge speciale emanata dal granduca Ferdinando nel 1593 ha permesso la creazione di nove cimiteri, due di culto ebraico e sette cimiteri acattolici, caratterizzati dalla presenza di ricche tombe in marmo di Carrara. La sala Fanfani di palazzo del Pegaso ospiterà martedì 19 marzo alle 17 la presentazione del libro di Lucia Frattarelli Fischer "La parola e il marmo. Cimiteri acattolici di Livorno dal Seicento a oggi" (Ets). Saranno presenti il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo; il presidente della Regione, Eugenio Giani; il consigliere segretario con funzioni di questore dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa, Francesco Gazzetti e la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi. Intervengono il presidente So.Crem Livorno, Giampaolo Berti; Annamaria Tomassi, presidente ‘Amici dei Musei e dei Monumenti Livornesi’ e Claudia Vannucci, blogger e scrittrice. Sarà presente l’autrice.
 
Il volume Le mani intrecciate, che compaiono nei bei medaglioni del cimitero olandese alemanno, come in tanti altri cimiteri, sono il simbolo del legame che unisce i viventi ai defunti: un legame che accomuna culture e religioni diverse, pur nel divario delle credenze e dei riti. Lo testimoniano i cimiteri ebraici e acattolici che a Livorno sono stati approntati fin dal Seicento, come risultato di una città aperta ai traffici dove persone da ogni dove hanno convissuto e lasciato un’eredità ancora visibile. Con la conseguenza che oggi è possibile visitare in una sola città nove diversi cimiteri per intraprendere un viaggio nel tempo pieno di sorprese e di straordinarie scoperte, nell’incontro di uomini e donne sospinti nella città tirrenica dalle vicende della storia. Le immagini e il testo in italiano e in inglese di questa agile guida si rivolgono a chi ama frequentare i giardini della memoria per il loro potenziale artistico, emozionale e storico ma, un in un mondo contemporaneo che pare destinato ad una lunga stagione di divisioni e di conflitti, il visitatore troverà a Livorno anche di che riflettere.

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