Medioevo, invenzione dei secoli bui e idealizzazione della Cavalleria. Intervista a Marco Merlo

Siena il 02/09/2022 - di Duccio Rossi
Prosegue la rubrica di Toscanalibri curata da Duccio Rossi "Perchè leggere i classici": un ciclo di interviste a docenti universitari, dottori di ricerca, filosofi, scrittori e poeti sul valore dei grandi pensatori latini e greci. Ma anche un modo per confrontarci con quel passato remoto che, in quanto classico, si sovrappone spesso con il nostro presente.
 
“Nel passato, ogni epoca ha avuto una propria visione del Medioevo dettata da esigenze politiche, arrivando ad una vera e propria deformazione della realtà storica. Sarà soprattutto l’Illuminismo a diffondere lo stereotipo di secoli bui, individuando in questa epoca di mezzo la radice dello strapotere dei nobili e della Chiesa. Nascono così quelle che noi oggi chiameremmo leggende metropolitane come lo Ius primae noctis. Una visione negativa del Medioevo che entra prepotentemente anche in tutti i media del tempo, quali il teatro e la letteratura. Anche il Romanticismo, per necessità politiche quali quelle risorgimentali legate all’ideale dell’indipendenza dei popoli, contribuì a rafforzare lo stereotipo del Medioevo come epoca buia e barbarica”. In questa intervista il dottor Marco Merlo ci conduce in una originale lettura dei secoli medievali, parlando anche di letteratura e grandi classici. Il Ciclo Arturiano che si ispirò alla realtà ma che a sua volta condizionò la realtà stessa in una sorta di dinamica ciclica; l’idealizzazione della Cavalleria medievale al tempo di Ludovico Ariosto e il celebre De nugis curialium dello scrittore gallese Walter Map, con la sua metafora del preferire il rame antico all’oro nuovo.
 
Marco Merlo, laureato in Storia medievale a Torino, ha conseguito un Master in Scienze del libro, un Master in Restauro archeologico e un Dottorato di ricerca in Storia medievale presso l’Ateneo senese. Ha inoltre svolto assegni di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Attualmente è Conservatore del Museo delle Armi Luigi Marzoli di Brescia e redattore di Nuova Antologia Militare - Medioevo e Armi Antiche.
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