Alla sua seconda fatica letteraria, Maurizio Brunori regala ai lettori questo ro-manzo dall’intrigante titolo L’aquila, il Maestro e il gatto, edito dalla Protagon Editori Toscani. Ciò che lega i tre personaggi citati nel titolo è un sorprenden-te e animatissimo io narrante che racconta le sue precedenti vite, in particolar modo le ultime tre.

Le storie narrate - Le più recenti reincarnazioni del personaggio sono un’aquila reale, poi un celebre e debordante compositore e infine un irrequie-to felino domestico. Possibile che qualcosa del maestoso volatile sia passata al Maestro? Forse il bagaglio di esperienze delle esistenze precedenti fa sì che l’io narrante tragga le qualità di coloro in cui si reincarna per portarsele dietro e sfruttarle nella vita successiva. C’è dunque l’aggressività dell’aquila che appartiene anche al Maestro che ha passato la sua irascibilità al gatto. Così, l’io narrante ormai forte della sua saggezza data dalle millenarie espe-rienze, testimonia quanta altèra pazienza e lungimiranza ci sia nell’aquila, del virile amor proprio insito nella natura del felino e quanto spirito animalesco, aggrovigliato ai sentimenti umani, sia rimasto nel Maestro, i cui moti dell’animo sono raccontati da un io che non può fare a meno di parlare dei passaggi fondamentali della vita dell’uomo.