Violenzissima. Ilaria Bonuccelli al CRO di Pietrasanta con il libro inchiesta sulla violenza di genere

Pietrasanta il 12/05/2022 - Redazione
Un libro che non racconta le storie di violenza, ma approfondisce il tema della complicità delle istituzioni nella violenza di genere, soffermandosi su come un Paese arretrato renda indifese le vittime, malgrado le numerose leggi approvate per difenderle. Si tratta di “Violenzissima. Scuse e i pregiudizi che assolvono i violenti” (Pozzo di Micene Editore), il nuovo volume della giornalista Ilaria Bonuccelli che verrà presentato venerdì 13 maggio alle ore 18.00 al CRO di Pietrasanta in via Garibaldi 65. A dialogare con l’autrice, la scrittrice Elena Torre.

Il volume - Un bambino viene assassinato dal padre separato dalla mamma: un colpo di pistola e 37 coltellate sferrate durante un “incontro protetto” nei locali dell’Asl. Una donna riceve minacce di morte dall’ex marito, malgrado sia in carcere: lettere che superano censura e divieti della magistratura. Si definisce “un femminicidio che cammina”. Un’altra donna, invece, è stata assassinata, perché la sua voce è stata ignorata. Ha presentato 11 denunce in sei mesi contro l’ex compagno. Lo Stato che non è stato in grado di difenderla le ha suggerito: “Gli faccia rompere le ossa da suo fratello”. Che cosa hanno in comune i casi raccontati e analizzati da Ilaria Bonuccelli? La cecità di Stato, il pregiudizio che intossica le sentenze e appanna l’approccio alle vittime. Così accade che Barbara, hostess di volo, molestata durante un incontro sindacale, vede assolvere chi le ha messo le mani dappertutto. Certo il tribunale ha riconosciuto che una violenza sessuale sia stata consumata, ma non condanna perché la vittima ha impiegato troppo tempo a reagire alle avance: venti secondi. Forse trenta. È lo stesso principio per il quale, da anni, l’Italia giura che si batte per prevenire la violenza sulle donne anche utilizzando i braccialetti elettronici anti-stalker, dispositivi speciali dalla doppia funzione: controllare i movimenti di uomini maltrattanti e avvisare in tempo reale le vittime se i violenti si avvicinano a una distanza che non sia di sicurezza. Nei primi 28 mesi di applicazione del Codice Rosso - la speciale normativa di contrasto alla violenza di genere, in vigore da agosto 2019 - l’Italia ha attivato 658 braccialetti anti-stalker. Neppure uno al giorno. Le sole denunce per stalking e maltrattamenti in due anni (2020 e 2021) sono state quasi 40.000. A due anni dall’uscita del primo libro inchiesta “Per ammazzarti meglio”, la giornalista e scrittrice Ilaria Bonuccelli affronta il tema della formazione inadeguata attraverso casi concreti, che partono dalle nostre città e arrivano fino in Europa, scontrandosi con l’ostilità dello Stato. Con la sua sordità alle richieste di aiuto. Ma questa volta, oltre agli atti, ai documenti, alle sentenze, la violenza viene narrata dalla voce delle donne che l’hanno subita. Non dai maltrattanti, ma da chi ha negato loro ascolto prima e giustizia poi.

L’autrice - Ilaria Bonuccelli, caposervizio de Il Tirreno, è una giornalista di inchiesta e scrittrice. Nel 1996 vince il Premio cronista dell’anno Piero Passetti per la migliore inchiesta giornalistica italiana. Nel 2012 la sua campagna giornalistica fa approvare la legge che vieta la vendita di alcol ai minori in Italia. Nel 2017 riceve il premio speciale Franco Giustolisi - Fuori dall’Armadio, per l’inchiesta speciale sul telemarketing selvaggio che porta all’approvazione della legge-scudo contro le chiamate commerciali indesiderate. Negli ultimi anni, però, la sua attenzione si focalizza sul contrasto alla violenza di genere. In collaborazione con giuriste e docenti dell’università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ottiene nuove norme per l’utilizzo dei braccialetti elettronici anti-stalker e per gli indennizzi alle vittime di reati intenzionali violenti, come lo stupro. Attualmente è impegnata nella campagna per la revisione della legge sullo stupro: senza assenso non c’è consenso.
 
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