Woman’s Worst Enemy: Woman. Il 27 maggio presentazione del pamphlet femminista di Beatrice Hastings

Marina Di Pisa il 26/05/2022 - Redazione
Venerdì 27 maggio, alle 18.30, lo spazio all’aperto di Casa Margherita a Marina di Pisa (via Maiorca 28) ospiterà la presentazione del volume “Woman’s Worst Enemy: Woman” (Astarte) di Beatrice Hastings. All’incontro saranno presenti le rappresentanti dei movimenti “Non Una di Meno Pisa” e “Non Una di Meno Livorno”, Angela Balzano, autrice dell’articolo “La peggior nemica delle donne”, e Giada Bonu, che ha firmato la postfazione del libro. Verrà data particolare rilevanza all’attualità di Hastings per i movimenti femministi di oggi.

Il libro - “Woman’s Worst Enemy: Woman”, pubblicato nel 1909, è il manifesto femminista di Beatrice Hastings. Il titolo, volutamente provocatorio, nasce dall’opposizione ai miti patriarcali della maternità che le stesse donne promuovono e impongono alle altre donne. Nei sette brevi capitoli del pamphlet, Hastings affronta da diverse prospettive (sociali, sanitarie, affettive) il tema della maternità, percepita come obbligo imposto alla donna dal marito, dalla famiglia e dalla società. Il femminismo di Hastings presenta aspetti avanguardistici per la sua epoca e, a tratti, precocemente intersezionali: rivendica il diritto di tutte le donne ad occupare spazio, a farsi visibili, indifferentemente dalla classe sociale. Nonostante sia stato scritto più di un secolo fa, il suo messaggio è ancora attuale: il corpo della donna non ha smesso di essere un campo di battaglia e il diritto all’autodeterminazione riproduttiva è ancora lontano dall’essere pienamente conquistato, oggi come nel 1909, alcune donne sentono nei confronti della società l’obbligo di fare figli e l’accompagnamento delle donne nel percorso della maternità e della genitorialità è ancora estremamente carente, facendo ricadere su di loro gran parte del lavoro di cura. Questo pamphlet, dirompente e avanguardistico, si colloca in una posizione divergente rispetto al movimento suffragista femminista del suo tempo che limitava il proprio obiettivo all’ottenimento del diritto di voto, provocando, già all’indomani della sua pubblicazione, un acceso dibattito.
 
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