Didattica, design e innovazione. Intervista a Rosa Maria Di Giorgi, presidente ISIA

Serena Bedini

20/03/2023

Didattica del design e innovazione sono un binomio inscindibile che oggi, più di sempre, è desiderabile in una società complessa e variegata come quella in cui viviamo. ISIA Firenze è un istituto universitario di design con una storia importante, visto che è stato fondato nel 1975, quando ancora il disegno industriale era una disciplina pressoché sconosciuta alla maggioranza degli studenti. Qual è il segreto che si cela dietro a un metodo didattico che non perde in efficacia? E quali sono le nuove frontiere che il design dovrà oltrepassare in una contemporaneità caratterizzata dall’ingombrante presenza dell’Intelligenza artificiale e della robotica? Lo abbiamo chiesto all’on. Rosa Maria Di Giorgi, presidente di ISIA Firenze e del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze.
 
Presidente, il mondo sta cambiando: lo dimostra l'avvento dell'Intelligenza artificiale che avrà una diffusione sempre maggiore nelle nostre vite. In quale modo ritiene che ISIA Firenze debba raccogliere la sfida che la contemporaneità e il futuro stanno lanciando al mondo del design attraverso realtà virtuale, Metaverso e robotica?
Il cambiamento caratterizza l’essere umano: l’uomo si è evoluto grazie alla sua capacità di adattarsi e di modificare le abitudini che, di epoca in epoca, si sono fatte più complesse e ricche di sfide. La Storia ci insegna che il progresso è necessario a migliorare, a renderci più forti, a farci maturare intellettualmente e interiormente. Temere il cambiamento significa quindi aver paura di vivere, di affrontare le mille e preziose prove che la realtà quotidiana ci offre e che ci danno l’opportunità di crescere. L’Intelligenza artificiale è una delle sfaccettature del progresso: molti la temono, alcuni preferiscono ignorarla, altri ancora si tirano indietro, scuotendo la testa e sostenendo che non saranno le macchine a organizzare il nostro futuro. Io credo che occorra dare inizio a un dibattito sereno e aperto sull’Intelligenza artificiale, conoscere i benefici che già ha apportato nelle nostre vite e di cui tanti ancora non sono consapevoli e apprendere quello che può comportare farne un uso attento e regolato. L’approfondimento di una materia così complessa permetterà non solo di coglierne i vantaggi, ma anche di osservarne i limiti e consentirà a tutti di comprendere come utilizzarla al meglio anche in ambito universitario e formativo. Ovviamente sarebbe auspicabile che l’uso dell’Intelligenza artificiale divenisse presto materia di leggi attente alla tutela del diritto d’autore, in maniera che siano salvaguardati il know how che i nostri allievi apprendono nelle aule universitarie e la loro creatività. Il 23 marzo, presso il Teatro Niccolini di Firenze, il Politecnico delle Arti e del Design, di cui ISIA Firenze fa parte insieme al Conservatorio “Luigi Cherubini” e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, organizza una giornata dedicata all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale in ambito artistico, musicale e del design, intitolata Delle arti e nuove intelligenze. È l’occasione per dare l’avvio a un proficuo confronto sul tema e individuare possibili strade da percorrere in ambito di alta formazione artistica.
 
ISIA Firenze nasce nel 1975 ed è tuttora un punto di riferimento nell'ambito della formazione universitaria. Com'è possibile che un istituto che ha già tanta storia alle spalle riesca a tenersi al passo coi tempi e a dare ai propri allievi delle ottime capacità progettuali per il mondo di oggi?
Avere una storia non significa essere antiquati, bensì evolversi nel tempo, riuscendo a restare sempre competitivi grazie a un solido metodo didattico in grado di aggiornarsi senza perdere attinenza con la propria tradizione. In ISIA Firenze insegnano da sempre professionisti del mondo del design e della comunicazione che fanno dell’aggiornamento, dell’innovazione e della creatività gli elementi portanti della propria professionalità. Ovviamente questo tipo di caratteristiche sono anche quelle che vengono trasmesse agli allievi di giorno in giorno nelle aule. Il design peraltro è di per sé sinonimo di apertura al nuovo, al futuro, alla tecnica e alla bellezza. In effetti è una disciplina che ci accompagna durante il nostro cammino, facilita le condizioni di vita di tutti noi e insieme rende più armoniosi ed eleganti gli spazi che ci circondano. Senza il design, gli ambienti che caratterizzano la nostra esistenza, a casa e al lavoro, sarebbero scomodi e spogli, la tecnologia poco facilmente utilizzabile, il modo di comunicare primitivo. Il design è di per sé aggiornamento e dunque ISIA Firenze che è il primo istituto universitario di design non può che proseguire la sua missione nel segno del rinnovamento continuo.
 
Nel giro di un paio d'anni, ISIA Firenze cambierà sede e si trasferirà da Villa Strozzi alla ex-Meccanotessile, area degradata di Firenze che sarà restaurata e restituita a nuova vita. Potrà una nuova sede essere anche l'occasione per una didattica più innovativa e aperta al futuro?
Indubbiamente il cambio di sede è molto importante per avere spazi più adeguati alle esigenze dei nostri allievi, alle nuove necessità di studio e all’avanzamento tecnologico. ISIA Firenze sta per giungere al termine di un’odissea durata fin troppo a lungo: l’ex-Meccanotessile, restaurata e restituita a nuova vita, costituirà un centro di riferimento per il Quartiere di Rifredi in cui ISIA Firenze rivestirà un ruolo di primo piano. Aule ampie e spaziose, spazi di incontro e di scambio per gli allievi, laboratori e strumentazione di alta qualità forniranno a questo centro di eccellenza per l’apprendimento del design gli ambienti adeguati che giustamente reclama da tempo. Inoltre, il restauro di quest’area permetterà anche al Quartiere di Rifredi di riappropriarsi e di fruire di una superficie e di un fabbricato oggi del tutto fatiscenti e inutilizzabili. È un’acquisizione importante e sono davvero molto orgogliosa di poter seguire in prima persona lo svolgersi delle fasi di lavoro, dalla gara d’appalto, che verrà pubblicata a breve, alla messa in opera dell’intera area.
 
Per concludere, in prospettiva di didattica nell'ambito dell'alta formazione artistica e di innovazione, ci può illustrare in cosa consiste il progetto del Politecnico delle Arti e del Design?
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha scelto Firenze come sede di una sperimentazione nazionale che prevede una stretta collaborazione fra il Conservatorio di Musica "Luigi Cherubini", l’ISIA Firenze e l’Accademia di Belle Arti di Firenze e che ha dato vita al Politecnico delle Arti e del Design. L’importanza di questo progetto è notevole: occorre infatti considerare che i giovani si orientano in gran numero verso studi artistici e musicali e la capacità attrattiva delle nostre istituzioni è ormai riconosciuta a livello internazionale. Gli iscritti a Firenze provengono da ogni parte del mondo date le caratteristiche della nostra città famosa ovunque per il suo patrimonio d’arte, di cultura e di storia. Il Politecnico delle Arti e del Design vuole dunque diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale, un nuovo polo per l'alta formazione, con relazioni sempre più strette con le altre istituzioni, a partire dall’Università. La nostra idea è quella di sviluppare l’ambito delle applicazioni dell’alta tecnologia e dell’innovazione in relazione al patrimonio artistico, dando slancio alla creatività dei nostri allievi anche tramite modelli progettuali di design di nuova generazione. Il nostro progetto didattico e culturale prevede un’attenzione particolare al mondo della produzione artistica, dello spettacolo e della comunicazione in collaborazione con teatri e altri enti culturali, così da dar vita a una didattica di ampio respiro, multidisciplinare e di alto livello.
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Serena Bedini

Serena Bedini
È nata a Firenze nel 1978; si è laureata con 110/110 e lode in Filologia Moderna nel 2005 presso l’Università degli Studi di Firenze. È scrittrice, giornalista, docente. Maggiori informazioni su di lei sono reperibili su www.serenabedini.it.

 
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