I burattinai che manipolano la storia. Kgb Cia e le domande (ancora) senza risposta

Michele Taddei

17/01/2017

Franco Vaselli è un ottimo giornalista. Ha giocato nella serie A della categoria. Ma non è di quelli cui piace mostrarsi, andare in tv a parlare di ogni argomento e fare opinione. Preferisce rimanere defilato, in seconda e forse terza fila, per osservare meglio e raccontare. Non entra nei fatti diventandone protagonista (brutto male della categoria) preferisce il margine. E racconta con modi asciutti e distaccati, mantenendo fede ai principi della professione. È stato ripagato da una brillante carriera che lo ha portato dalla sua Serre di Rapolano a transitare dalle colonne de La Nazione, redazione di Siena (ai tempi di Giorgio Chiantini, per chi conserva memoria di certa storia del giornalismo locale, cui il libro è dedicato), sino ad arrivare ai vertici dell’agenzia Ansa, capo dell’ufficio centrale, passando per corrispondenze prestigiose in giro per il mondo, inviato in Europa, America Latina, in particolare Brasile, Cina. Ha scritto libri e intervistato decine di leaders e personalità internazionali, politici, uomini di cultura e, forse, ha incontrato più di un agente segreto.

Da questi incontri, chissà, è nato il bellissimo “Se questo è l’uomo” (Cantagalli editore, pagg. 254) che prova a riannodare i fili di una storia dell’umanità degli ultimi cinquant’anni che non è troppo evidente ma rimane defilata, seppure ne sia in qualche caso artefice, ispirazione, forse causa e in qualche caso conseguenza. La storia di una certa Guerra fredda che, dal secondo conflitto mondiale, vide contrapposte le superpotenze Usa e Urss, ma anche le rispettive organizzazione segrete Cia e Kgb. Il libro inizia e finisce a Cuba, dalla vicenda dei missili che nell’ottobre 1962 rischiò (è la vulgata comune) di far scoppiare un conflitto nucleare all’accordo di pace fortemente voluto da papa Francesco e siglato da Raul Castro e Barack Obama, con la visita di quest’ultimo sull’isola caraibica nel marzo del 2016.

L’isola dei barbudos comunisti (Fidel e Guevara ma anche Cienfuegos) diventa così la prima tappa di un viaggio tra i misteri, per scoprire, leggendo, che quella crisi dei missili più che reale fu solo un’ottima orchestrazione di Kgb e Cia per rafforzare la seconda elezione di John Fitzgerald Kennedy alla Casabianca. Così come fu “conflitto-non conflitto” l’episodio dell’abbattimento da parte dei russi dell’U-2 spia americano pilotato da Francis Power nel 1960. Il pilota fu prigioniero a Mosca proprio quando nella capitale sovietica si trovava un soldato americano, esperto di elettronica di aviazione e vicino ai servizi, che diventerà poi famoso per essere l’accusato principale, e unico, dell’omicidio nel novembre del 1963, dello stesso presidente Kennedy, Lee Harvey Oswald. Una triangolazione di nomi, date e luoghi che non può essere derubricata al “caso”.

Ma Vaselli non si ferma alla congettura e ricostruisce altri episodi che sarebbero legati e ispirati da un documento segreto (come poteva essere altrimenti?) che teorizza un modo di gestire, e forse creare, certi fatti della storia che hanno contribuito a determinare le sorti del pianeta e dei suoi equilibri geopolitici. Il “rapporto Iron Mountain”, una sorta di manifesto d’intenti in nome del quale sarebbero comprese le strategie per utilizzare gli Ufo (proprio loro) come “strumentalizzazione psicologica di massa per manipolare l’opinione pubblica e coprire ricerche segrete su nuove e potenti armi”, così come alcune operazioni (citate quelle denominate “Chaos” o “Idra”) per destabilizzare paesi e movimenti di opinione fortemente dissidenti con il duopolio Usa Urss, compreso il nostro. “In Italia – scrive Vaselli – ci sono sospetti, mai definitivamente cancellati, di un coinvolgimento dell’Operazione Chaos in alcune stragi che hanno insanguinato il paese, in particolare quella di piazza Fontana del 12 dicembre 1969”.

Il duopolio, poi, si interrompe con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, definitivamente sciolta il 26 dicembre 1991, e con essa con lo scioglimento del Kgb. Da quel momento la storia prende un’altra strada. E, forse, non è un caso che dopo un periodo di sbandamento, alla guida della Russia sia da anni saldamente al comando Vladimir Putin, che proprio dal Kgb proviene. La storia dell’umanità prosegue per guerre regionali e nuovi terrorismi, compresi gli attuali di matrice religiosa che insanguinano anche le nostre città. Mentre l’influenza dei servizi segreti non ha mai smesso se non di determinarli almeno di distorcerne il significato agli occhi dell’opinione pubblica. “Lo spionaggio e il controspionaggio sono attività occulte che includono la manipolazione delle notizie che ogni giorno possono essere diffuse e fatte pubblicare ad arte”, scrive Vaselli.

A commento della visita di Obama nella sua Cuba, il vecchio Fidel Castro, che per decenni aveva tenuto testa agli americani sopravvivendo a centinaia di attentati andati a vuoto, scrive rivolgendosi ai giovani: “Non dirò che il tempo si è perduto, ma non vacillo nell’affermare che non siamo sufficientemente informati, né voi né noi, delle conoscenze e delle coscienze che dovremmo avere per affrontare le realtà che ci sfidano”. Il lider maximo invita ancora il suo popolo a tenere gli occhi aperti e non farsi muovere da oscuri burattinai, che si muovono nell’ombra, evocati nella bella copertina del libro disegnata dalla matita di Emilio Giannelli.

Buona lettura (e buone riflessioni)
 
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Michele Taddei, giornalista, si occupa di comunicazione pubblica, socio fondatore di Agenziaimpress e Primamedia. Ha pubblicato “Siamo onesti! Bettino Ricasoli. Il barone che volle l’unità d’Italia” (Mauro Pagliai editore, 2010), "Scandalosa Siena" (Edizioni Cantagalli, 2013), "Cuore di Giglio" (De Ferrari editore, 2016), Siena bella addormentata (Primamedia editore, 2018), "Steppa...

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