I temi e tempi diversi del 68. L'esordio letterario di Valacchi si misura sull'anno della ribellione giovanile

Luigi Oliveto

29/08/2018

Stefano Valacchi è al suo debutto narrativo con un romanzo che si lascia apprezzare per la scrittura fluida, fresca, letteraria - solo - quanto-basta. Il tema è “il 68”, ma – tranquilli – nulla di nostalgico trapela, né si ravvisano pretese di chissà quali analisi del tempo che fu, giusto cinquant’anni fa. Già il titolo lo lascia intuire: “Non sapevamo fossimo il 68”. Vale a dire che la consapevolezza di quegli anni non fu per tutti uguali. A maggior ragione per tre ragazzini – loro sono i protagonisti del racconto, una sorta di metafora – che scorrazzano, con qualche eccesso di vivacità, per le viuzze e la campagna di Cestaia, un paesino a pochi chilometri da Firenze.
Loro, ovviamente, non sanno cos’è il Sessantotto. Ma i loro giochi, fatti di eccitazione, battaglie e bricconate, appaiono come posseduti dallo spirito dell’epoca. Ancora di più quando il Sessantotto sfiora realmente quel luogo fuori dal mondo attraverso la presenza di due ragazze figlie di figli dei fiori.

Nel romanzo di Valacchi pare esserci un’idea di fondo: che le cosiddette mutazioni epocali avvengono in modi, forme, tempi diversi. Hanno, in taluni casi, una loro levità. Germinano, imprevedibili, anche negli anfratti dei piccoli mondi, magari sotto mentite spoglie; nelle geografie più recondite (comprese quelle del pensiero e del sentimento delle singole persone). Idea che nel libro viene argomentata dall’impettito professor Antonucci, laddove sostiene che la rivoluzione a Cestaia è stata provocata da “tre ragazzini, che con la loro irruenza hanno devastato la patina protettiva che ricopriva gli abitanti del paese, esponendoli ad un cambiamento strutturale”.
Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, con le sue molteplici contraddizioni, inquietudini, spensieratezze, nel racconto di Valacchi si fa dunque metafora, chiave di lettura di un’epoca. Avverte l’autore: “I giovani lottavano nelle strade per un futuro migliore contro quello che avevano edificato i loro padri. Nelle piazze rivendicavano la fantasia al potere. I bambini non chiedevano nulla. Loro la fantasia al potere ce l’avevano già portata”.

Il romanzo scorre privilegiando un registro giocoso, così fino all’epilogo in cui i tre ragazzini, diventati adulti, inscenano una commedia dei travestimenti. Ma, lungo il racconto, troviamo anche inserti – e qui la scrittura diviene più ponderata – che, come didascalie di teatro brechtiano, scandiscono il racconto tra evocazione, apologo, sogno, flash back… richiamando situazioni e frangenti storici diversi. Questo ricordo un po’ sghimbescio del Sessantotto, sospeso tra l’oggi e l’allora, diverte, evoca, fa pensare, perché – come suggerisce Stefano Valacchi – “il senso della vita non è in quello che ti capita, ma in quello che fai di ciò che ti capita”.

La presentazione del libro "Non sapevamo fossimo il 68" di Stefano Valacchi è in calendario domenica 9 settembre (ore 16.00) a Bagno Vignoni per la IX edizione de "I colori del libro".
 
Torna Indietro
Lascia un Commento

Scrivi un commento

Scrivi le tue impressioni e i commenti,
verranno pubblicati il prima possibile!

Ho letto l'informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 D. lgs. 30 giugno 2003, n.196

Luigi Oliveto

Luigi Oliveto

Giornalista, scrittore, saggista. Inizia giovanissimo l’attività pubblicistica su giornali e riviste scrivendo di letteratura, musica, tradizioni popolari. Filoni di interesse su cui, nel corso degli anni, pubblica numerosi libri tra cui: La grazia del dubbio (1990), La festa difficile (2001), Siena d’autore. Guida letteraria della città e delle sue terre (2004), Giosuè Carducci. Una vita da poeta (2011), Giovanni Pascoli. Il poeta delle cose (2012), Il giornale della domenica. Scritti brevi su libri, vita, passioni e altre inezie (2013), Il racconto del vivere. Luoghi, cose e persone nella Toscana di Carlo Cassola (2017). Cura la ristampa del libro di Luigi Sbaragli Claudio Tolomei. Umanista senese del Cinquecento (2016) ed è co-curatore dei volumi dedicati a Mario Luzi: Mi guarda Siena (2002) Toscana Mater (2004),...

Vai all' Autore

Libri in Catalogo

NEWS

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x