Il filo nascosto. Film da Oscar, perfetto per raccontare amore e ossessioni

Margherita Calestrini

27/02/2018

Con "Il filo nascosto" di Paul Thomas Anderson siamo nella Londra degli anni '50, dove i più grandi abiti della città sono prodotti nel suntuoso appartamento dello stilista Reynolds Woodcock. Ogni artista ha bisogno della sua musa e Reynolds troverà la sua in Alma, giovane e tenace, con cui inizierà una stremante e claustrofobica relazione. Saranno le ossessioni di Reynolds a ripercuotersi nella loro storia. Prima fra tutte la mania per il suo lavoro tanto da avere sempre intorno i suoi collaboratori. La casa di Woodcock di fatto è come la reggia di Versailles in cui donne ricche entrano e escono per farsi cucire abiti unici e costosissimi. Per lui il significato dell’amore sarà sempre offuscato dalla devozione per la sorella Cyril e dal tormento per la madre defunta, quasi a rievocare quella Rosabella in "Quarto Potere" di Orson Welles.

La giovane Alma si trova catapultata così in un mondo totalmente a lei estraneo, dominato dalla routine maniacale imposta da Reynolds, fatta di silenzi, massima dedizione e concentrazione. Qualsiasi gesto deve essere compiuto assolutamente con delicatezza e un semplice rumore consueto di Alma mentre fanno colazione sembra essere per lui una confusione assordante. L’incapacità di riuscire a compiacerlo, l’assenza di un’intimità e la distanza tra i due spingerà la giovane a mettere in atto un macabro piano affinché lui possa finalmente dedicarsi incondizionatamente a lei.

Le scene sono come quadri e in alcuni momenti è impossibile non pensare alla fotografia di "Barry Lyndon", il capolavoro di Stanley Kubrick. Alla colonna sonora troviamo ancora Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, che già ha collaborato con Anderson nella realizzazione delle musiche de "Il Petroliere", "The Master" e "Vizio di Forma".

A rendere estenuante la storia d’amore le magistrali interpretazioni di Vicky Kripes e soprattutto di Daniel Day-Lewis, che alla sua seconda collaborazione con il regista dopo aver ottenuto l'Oscar come miglior attore ne "Il Petroliere", si conferma uno dei migliori in circolazione, peccato che questa sarà la sua ultima comparsa sulle scene. Celebre per aver recitato in pellicole quali "L’ultimo dei Mohicani", "L’insostenibile leggerezza dell’essere", "Il mio piede sinistro" (Oscar come miglior attore), "In nome del Padre", "Gangs of New York" e "Lincoln" (Oscar come miglior attore), Daniel Day Lewis ha infatti dichiarato che "Il filo nascosto" sarà il suo ultimo film.

E se il cinema perderà uno dei più grandi attori degli ultimi trent’anni, ci auguriamo invece che Paul Thomas Anderson continui a realizzare film di grande calibro proprio come Il filo nascosto e i precedenti Magnolia, Boogie Night, Il Petroliere e The Master. La pellicola ha ricevuto 6 nomination agli Oscar 2018 e il 4 marzo, la notte degli Oscar, indubbiamente si aggiudicherà qualcosa. Statuetta o no, Il filo nascosto non è solo uno dei migliori film in concorso, ma è anzitutto un’opera di alto cinema, destinata a diventare un grande classico.

 
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Margherita Calestrini

laureanda in Scienze politiche, grande passione per il cinema e le arti in genere.
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