Maestro Toscanini, senatore mancato. Un omicidio e quel complotto sulla nomina mancata

Mauro Taddei

17/07/2018

Complotto Toscanini (edizioni Piemme), il titolo, è già di per sé inquietante. Perché come è noto Toscanini Arturo (Il Maestro) è stato uno dei più grandi direttori di orchestra del Novecento. E dunque “cosa lega l’omicidio di un luminare della medicina con il più grande direttore di orchestra di tutti i tempi?”. Lo racconta Filippo Iannarone in una strana storia che prende il via negli anni Trenta (per la precisione nel 1935). Strana storia che si dipana a cavallo di quel periodo tragico ed esaltante insieme tra il ventennio fascista e la neo Repubblica ed il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Strana storia perché ci sono di mezzo personaggi noti e meno noti, un periodo che attraversa tutta la Seconda Guerra mondiale, un grande direttore di orchestra, il più grande, un luminare della medicina, Alberto Rinaldi, e un omicidio: quello dello stesso Rinaldi; un territorio, il profondo sud della provincia di Siena tra Cetona e S. Casciano dei Bagni, a cavallo fra Lazio e Umbria, una località, Le Piazze. “La cura Rinaldi”: non un mistero, ma un segreto che si porterà dietro lo stesso Rinaldi. I colpevoli: o presunti tali. Il movente: delitto d’impeto, vendetta, passionale, politico?

Ce n’è abbastanza per non alzare la testa dal libro, non tanto per vedere come va a finire, quanto perché si viene coinvolti nell’intreccio di storie vere e ricostruite, personaggi veri o di fantasia, dalla fantasia dello scrittore in un circolo mai vizioso, ma dalla descrizione di luoghi e personaggi in una prosa che ti riporta, si permetta l’accostamento, ai Palazzeschi, ai dipinti di Ottone Rosai, ai macchiaoli del primo Novecento.

Per chi scrive, che ha percorso quei luoghi negli anni Sessanta da giovane insegnante è stato come ripercorrere il tempo: le strade strette, infinite, tortuose e polverose, sotto il Monte Cetona, che per raggiungere S.Casciano e Celle sul Rigo, da Chiusi per Cetona, Le Piazze, Palazzone, Fighine e così via ci mettevi mezza giornata con quell’unica Corriera, quella della mattina e quella della sera. Così come ben dipinto dallo stesso Iannarone nel percorrere in macchina quei tortuosi chilometri che conducono alle Piazze nel Millenovecentoquarantanove, quando ebbe inizio la sua storia.

Ma veniamo ai fatti. Nel 1949 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi decide di conferire al Maestro Arturo Toscanini la nomina di Senatore a vita. Ma durante l’istruttoria riservata per tale riconoscimento compare dal passato l’ombra dell’omicidio del dottore Alberto Rinaldi, medico del Maestro e poi suo personale amico. L’omicidio è avvenuto in circostanze oscure e misteriose nel 1935 in località Le Piazze, dove il Rinaldi si era ritirato per praticare la sua professione altamente specializzata in materia di dolori articolari, alla cura delle quali era ricorso appunto il Maestro che, come è noto, soffriva di forti dolori alle braccia che gli impedivano la normale direzione d’orchestra. Il Rinaldi aveva un suo prontuario segreto per tali patologie e si era fatta una notevole fama in proposito ed una nutrita clientela, anche di riguardo. Ma aveva accumulato anche molte gelosie, non solo sul piano strettamente professionale ma anche a livello di Ministero competente. Siamo in pieno periodo fascista e il professionista non era ben visto dalle autorità locali ed anche molto più in sù. Era, come si diceva in gergo poliziesco, attenzionato. Anche perché non mancava di mostrare in pubblico le sue idee, tutt’altro che legate al regime. Del resto lo stesso Toscanini non provava simpatie per il fascio, il fascismo e per lo stesso Mussolini. Anzi. Anche lui attenzionato? Dell’omicidio furono frettolosamente incolpati e condannati piccoli imprenditori locali in via di fallimento. Il processo come si vedrà fu una farsa.

Filippo Iannarone in questo suo lavoro ricostruisce meticolosamente i fatti e le circostanze attraverso l’indagine segreta affidata da fonti ministeriali ad un colonnello in pensione, eroico antifascista liberale, affiancato da un giovane tenente come aiutante di campo per togliere ogni ombra di dubbio del coinvolgimento diretto od indiretto del Maestro Toscanini al tragico evento. Come dice l’Autore: la storia è vera. Anche le indagini per l’omicidio del Rinaldi  lo sono così come l’indagine effettuata sul Maestro per togliere ogni dubbio sulla sua figura ai fini della nomina a Senatore a vita.

Altre, invcee, sono di fantasia ma pur sempre ben legate all’epoca ed al territorio. Come riporta l’Autore nell’epilogo il Maestro Toscanini con cablogramma del 6 dicembre 1949 indirizzato al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi declinò l’incarico perché, testualmente, “schivo da ogni accaparramento di onorificenze, titoli accademici e decorazioni, desidererei finire la mia esistenza nella stessa semplicità in cui l’ho sempre percorsa”. Lettura da non perdere.

La presentazione del libro "Il complotto Toscanini" di Filippo Iannarone è in calendario sabato 8 settembre (ore 18.30) a Bagno Vignoni per la IX edizione de "I colori del libro".
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