Nicoletta Manetti

Anja e Dostoevskij a Firenze

€ 11,50

Casa Editrice: Angelo Pontecorboli Editore

Anno: 2023

N. Pagine: 76

Formato: 12x19

Fёdor Dostoevskij e la giovane moglie Anja Grigor’evna Snitkina soggiornano otto mesi a Firenze, dal novembre 1868 al luglio 1869, quando Firenze è Capitale.
La figlia Liubov scrive: “I miei genitori erano molto felici a Firenze. Mi sembra che sia stato il periodo più armonioso della loro luna di miele. Mio padre amava molto l’Italia; diceva che il popolo italiano gli ricordava molto quello russo”.
Liubov’ Fedorovna Dostoevskaja, Dostoievskij nei ricordi di sua figlia, Milano 1922.

Fёdor e la giovane moglie Anja soggiornano otto mesi a Firenze, dal novembre 1868 al luglio 1869, quando la città è Capitale. Lui ricorda un suo precedente soggiorno nell’agosto del 1862 con l’amico Strachov: ricorda la bellezza, il sole, i prezzi abbordabili e le riviste russe al Gabinetto Vieusseux.
Trova una Firenze totalmente diversa, straripante di gente, piovosa e con i prezzi alle stelle. Nelle lettere alla nipote e agli amici si intrecciano le contraddizioni, le lodi e le insofferenze per la città. Dove ora si sente “un topo in cantina” , ora sfiora l’estasi davanti alla Madonna della Seggiola e alla Porta del Paradiso. Dove “i prezzi sono rincarati, ma non come a Pietroburgo”. Dove il fiume non ghiaccia mai, ma l’estate è soffocante. Dove la salute pare peggiorare, ma in seguito sembra aver tratto giovamento. Dove non riesce a lavorare, ma finisce “L’idiota” e pone basi importanti per le opere future. Più gli alloggi sono umidi e soffocanti, più gode delle passeggiate a Boboli dove si incanta dinanzi alla fioritura delle rose a gennaio; più soffre l’isolamento, più stringe il legame con Anja, e alimenta dentro di sé il misticismo. In questa città, la coppia ha la gioia di concepire nuovamente un figlio e la terribile paura di perderlo, come era successo un anno prima. Alti e bassi. Meraviglia e tormento. Un momento Firenze è il paradiso, il giorno dopo l’inferno. Luci e ombre, contrasti a non finire. Una città amata e detestata. Insomma, cosa è stata Firenze per Dostoevskij? Paradiso o inferno? Felicità o infelicità? Potremmo trovare ne I demoni la risposta: “Accanto alla felicità, un uomo ha bisogno anche di altrettanta infelicità”. Per dirla con lui, quindi, a Firenze, in quegli otto mesi, Dostoevskij forse trovò tutta l’infelicità e la felicità di cui aveva bisogno. In ugual misura.
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Casa Editrice Angelo Pontecorboli Editore
Codice 9788833841342

Nicoletta Manetti

Nicoletta Manetti, fiorentina, ha svolto per ventisette anni la professione di avvocato. Il suo romanzo VICO (SoleOmbra, 2015) è stato finalista ai premi Giovane Holden 2017, Rive Gauche 2017 e Città di Arce 2020. Ha pubblicato racconti in diverse antologie, tra le quali La scia nera a cura di Marco Vichi (TEA, 2019) e in riviste, tra cui la rivista proustiana «La rechérche».... Vai alla scheda autore >

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