Anthony Grafton spiega come nella «Repubblica delle lettere» europea del Cinque-Seicento quella della correzione dei testi fosse un’attività che impegnava i migliori ingegni del tempo tanto nella collaborazione quanto nella competizione. La sua analisi illustra come, oltre a emendare semplicemente i testi per la tipografia, l’intervento del correttore erudito poteva assumere sfumature diverse, dalla semplice critica al dissenso, che influivano così, in differenti modi, sulla pubblicazione del contenuto.
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