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A Capalbio Libri storie del ‘900. Doppio incontro con Giorgio La Malfa e Luigi Contu

Venerdì 1° agosto alle 19.30 e 21.30

Capalbio

31/07/2025

Doppio appuntamento anche per il venerdì di Capalbio Libri. L'1 agosto apre la serata, alle 19.30, Giorgio La Malfa con "Cuccia e il segreto di Mediobanca" (Feltrinelli) intervistato da Stefano Feltri. Letture di Giulia Fossà.

Giorgio La Malfa, dal 1972 è stato deputato al Parlamento italiano per il Partito Repubblicano, di cui è stato segretario e poi presidente. È stato più volte ministro e deputato al Parlamento europeo. Collabora con varie testate giornalistiche. “Enrico Cuccia è stato certamente uno dei maggiori protagonisti della vita economica italiana della seconda metà del Novecento”.

Il libro si sofferma sui punti cruciali della sua esperienza, come l’incontro con Romano Prodi riguardo alla privatizzazione della banca, l’affaire Sindona con le minacce contro Cuccia e Giorgio Ambrosoli, il rapporto ambivalente con Raffaele Mattioli.

Il risultato è una mappa fondamentale per capire le idee e i principi su cui Cuccia ha costruito Mediobanca, come la distinzione tra banche di investimento e banche commerciali, l’importanza del credito industriale, la necessità dell’indipendenza dell’istituto, il valore degli azionisti. Pur rispettandone l’estrema riservatezza, La Malfa restituisce un ritratto vivido e complesso di Cuccia, protagonista tanto autorevole quanto enigmatico, la cui eredità continua a interrogare il presente.

Alle 21.30 è la volta di Luigi Contu, direttore dell’Ansa, con "Domani sarà tardi. Il 25 aprile di un fascista salvato dai partigiani" (Solferino). A dialogare con lui Guido Accornero. Conduce Andrea Vianello. Letture di Marta Mondelli.

Nel cupo inverno del 1944 Luigi Contu arriva a Zogno, un piccolo paese della Val Brembana, per dirigere un ufficio del ministero dell’Agricoltura della Repubblica Sociale Italiana. È un fascista della prima ora e ha fatto parte del governo Mussolini. Ma nel giro di pochi mesi vede crollare il suo mondo: con l’inarrestabile avanzata degli alleati verso la Val Padana, i nazisti che spadroneggiano in tutto il Nord e i partigiani sempre più forti e determinati.

Non sa ancora di essere all’atto finale del fascismo ma gli eventi incalzanti lo inducono a tenere un diario che ruota intorno al 25 aprile del 1945 in cui racconta gli incontri con persone che lo minacciano e con quelle che lo proteggono in un’esistenza diventata improvvisamente pericolosa e piena di stenti, lontano dalla sua amata.

Con il passare dei mesi subentra l’autocritica del protagonista che non basterà però a evitargli l’arresto e poi il processo in cui rischia la condanna a morte. Chi potrà salvarlo da una tragica fine ormai segnata? Il protagonista si racconta in un quaderno a righe ritrovato dall’omonimo pronipote che sulla base della testimonianza ha scritto questo romanzo in cui descrive paure, sentimenti e speranze di un fascista che non si è mai pentito.

Ricostruendo l’intima resa dei conti di un uomo, il dramma di una famiglia, intrecciata con l’affresco di un’epoca. E illustrando con vividezza e sensibilità un passaggio cruciale e drammatico della storia di un Paese spaccato, ma con le risorse per rinascere dalle sue ceneri.

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