All’Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti del Gabinetto Vieusseux di Firenze si trova da pochi giorni uno spazio, visitabile su prenotazione, in cui sono conservate tutte le carte e i libri di Federigo Tozzi: una stanza interamente dedicata a uno dei più originali narratori italiani del primo Novecento, tra i più inquietanti per le modalità con cui ha arato il terreno della ricerca interiore.
Scrittore per necessità e ossessioni, nemico degli espedienti romanzeschi, ha scavato a grandi profondità nella tristezza della vita, negli abissi dell’anima, rendendo un’immagine del mondo filtrata attraverso lo sguardo dei suoi personaggi allucinati. Chi non si ricorda almeno uno dei protagonisti delle novelle tozziane, deformi o grotteschi con i loro atti imprevedibili e misteriosi? O il sogno e il drammatico risveglio dell’inetto Pietro, protagonista del romanzo – forse più noto di Tozzi – Con gli occhi chiusi?
"L’Archivio – dichiara il presidente Riccardo Nencini – compie cinquant'anni: venne difatti istituito dall’allora direttore, Alessandro Bonsanti, a metà degli anni Settanta. Oggi possiamo affermare che, dopo mezzo secolo di storia, l’Archivio è un luogo vivo e pulsante: uno scrigno di tesori letterari e artistici produttore incessante di cultura. L’arrivo da Siena della seconda parte della biblioteca privata di Federigo Tozzi e la scelta di dedicare all’Archivio una stanza tutta allo scrittore, testimoniano l’importanza dell'Istituto a livello non solo nazionale ma internazionale”.
"Valorizzare la memoria letteraria e custodire le voci profonde della nostra cultura: una mission – dichiara Giovanni Bettarini, assessore alla cultura del Comune di Firenze – con cui oggi inauguriamo la stanza dedicata a Federigo Tozzi, uno dei più importanti narratori italiani del Novecento, un nuovo segno tangibile dell’impegno della città a conservare e promuovere la nostra storia e non solo, perchè la letteratura non ha confini. Tozzi, con la sua scrittura scabra e visionaria, continua a parlarci con sorprendente attualità. Firenze, grazie al lavoro prezioso del Gabinetto Vieusseux, è una città viva che continua a studiare e a trasmettere storie, una città sempre aperta al dialogo tra passato e futuro".
“L’archivio privato di Tozzi – spiega il direttore Michele Rossi – è arrivato a Firenze direttamente dalla casa senese di Castagneto, a più riprese. I primi faldoni, contenenti manoscritti, dattiloscritti con molte correzioni autografe, bozze di stampa dei suoi lavori letterari, nonché alcuni volumi della sua biblioteca privata, sono arrivati a Firenze nel 1998. L’anno scorso sono stati trasferiti al Vieusseux gli ulteriori libri appartenuti a Tozzi (circa 450) religiosamente conservati nella casa di famiglia situata fuori Porta Camollia, tramandati grazie alle cure di Glauco e – dopo la scomparsa del figlio – da Silvia Tozzi, che ringraziamo infinitamente per la donazione fatta all’Istituto, che arricchisce con queste gemme lo straordinario tesoro letterario dell’Archivio, unico al mondo”.
Il Fondo Federigo Tozzi (Siena, 1 gennaio 1883 – Roma, 21 marzo 1920), riconosciuto di interesse culturale dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana per la peculiare "rilevanza dei manoscritti di Federigo Tozzi al fine della ricostruzione dell’evoluzione artistica ed umana dello scrittore senese”, contiene i manoscritti, le bozze e il materiale preparatorio dei romanzi Tre Croci, Il podere, Ricordi di un impiegato, Bestie, Egoisti, Adele, Paolo e Barche capovolte, alcune traduzioni, numerose novelle, testi di commedie, gli inediti pubblicati in Cose e persone. Presente in archivio anche una parte della biblioteca personale dello scrittore: fanno parte del nucleo alcune opere di filosofia, testi di autori classici (greci e latini), opere in prosa e poesia afferenti alla letteratura italiana, francese, inglese e tedesca. Molti dei quali già restaurati dal Laboratorio del Vieusseux.
A complemento di questa iniziativa è appena uscito il numero 92 dell' "Antologia Vieusseux" (edito da Pacini Fazzi) interamente dedicato allo scrittore senese. E' un fascicolo monografico, curato da Marco Menicacci e Michele Rossi, che raccoglie contributi di ricerca e studio su aspetti molteplici dell'opera di Federigo Tozzi, elaborati in gran parte da una nuova generazione di studiosi che stanno consolidando la già eminente posizione di Tozzi dentro la tradizione letteraria italiana e la dimensione modernamente europea della sua scrittura.
L’inaugurazione della stanza di Federigo Tozzi con la sua biblioteca privata, dopo quella di Alberto Arbasino, di Pier Paolo Pasolini e di Vasco Pratolini, va ad ampliare il prezioso patrimonio culturale dell’Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti che si è arricchito, fra gli altri, con le acquisizioni dei fondi di Pietro Citati e Raffaele La Capria.
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