Quest’estate la spiaggia si tinge del giallo e dell’ironia tagliente di Alessandro Bini e Stefano
Moretti, che firmano a quattro mani il romanzo "Ho ucciso un uomo in un reality" (Noripios). La coppia narrativa, inedita fino ad ora, ha scelto di unire la passione per il giallo alla verve
teatrale, ottenendo un risultato esplosivo, destinato ad appassionare il pubblico dalla prima
all’ultima pagina.
Ho ucciso un uomo in un reality racconta di un uomo che, convinto di partecipare ad un innocuo
quiz televisivo, si ritrova catapultato in un reality show dai meccanismi spietati; circondato da un
cast eterogeneo e disfunzionale e da una produzione assetata di share, finisce per commettere il
primo omicidio trasmesso in diretta televisiva, destinato a sconvolgere prima il pubblico nazionale e
poi il mondo della Rete. Da quell’istante lo show diventa fenomeno globale, imitato e poi vietato a
tempo di record, mentre il lettore assiste a una satira feroce del voyeurismo mediatico e a un giallo
serrato che fa riflettere sul confine (sempre più labile) tra intrattenimento e cinismo collettivo.
L’opera scorre con la velocità di un binge-watch ma conserva la ricercatezza stilistica di una prosa
letteraria: un mix perfetto da infilare in valigia, pronto a farvi ridere, indignare, mettere in
discussione il comune bisogno di “diventare virali” a ogni costo. Una vicenda che, per diversi
aspetti e sfaccettature, rimanda al sarcasmo viscerale della narrazione inglese alla Black Mirror, che
tanto ha appassionato gli spettatori di tutto il mondo.
A firmare questo “giallo sui generis” sono due penne diversissime che, unendo le forze, hanno
dimostrato di saper fare scintille.
Alessandro Bini, autore teatrale e di narrativa premiato a Milano, Roma e Napoli, ha recentemente pubblicato anche la silloge poetica "Partiamo dalle Nuvole" (Polistampa), prima di tuffarsi con Moretti in questo delitto televisivo.
Stefano Moretti, avvocato di formazione, ha ricevuto la Menzione d’Onore al Salone del Libro per
Omicidio in Borgo Ognissanti e vive orgogliosamente nel Chianti, dove alterna codici e coltelli
narrativi.
La loro voce congiunta mescola tecnica da legal thriller e ritmo da commedia nera,regalando pagine cui sarà assai difficile rimanere indifferenti. Con tono scherzoso – ma fino ad un certo punto – si dicono contenti che il libro veda la luce perché, dati i tempi, i fatti che descrivono potrebbero benissimo accadere davvero.
"La nascita di questo romanzo è un piccolo thriller nel thriller – sorride Alessandro Bini –. Da
tempo mi frullava in testa l’idea di smascherare un po’ i reality, mostrandone il lato più
disturbante: quell’aberrazione scintillante che vorrebbe passare per vita vera. Così, a pranzo con
Stefano Moretti, un fuoriclasse del giallo, gli ho passato il mio dattiloscritto e gli ho detto:
Mettiamoci il tuo tocco investigativo. Il risultato? Un puzzle che si incastra al millimetro, fluido e
coerente, oltre ogni più rosea aspettativa".
"L’idea narrativa del Bini, autore che già leggevo con piacere – ci racconta Stefano Moretti - mi è
sembrata davvero brillante. Quindi, quando m’ha chiesto una mano, ho detto subito di sì e ci ho
cucito una trama rapida e scorrevole che potesse appassionare chi legge. Risultato: ci siamo
divertiti".
Mercoledì 23 luglio alle 21 a Firenze, Love Orticoltura, via Vittorio Emanuele II 4
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