Home » Il fumetto come incrocio tra generazioni. Intervista a Daniele Marotta, ideatore di Siena Comics for Kids

Il fumetto come incrocio tra generazioni. Intervista a Daniele Marotta, ideatore di Siena Comics for Kids

Adele Betti

Siena

07/10/2025

Daniele Marotta_ph Paolo Carta (dettaglio)

Si è appena conclusa la quinta edizione del Siena Comics for Kids, la fiera che ormai da cinque anni porta a Siena il mondo del fumetto e della cultura pop. La rassegna mette sotto i riflettori in particolar modo i giovani lettori, proponendo laboratori, mostre, iniziative, letture e linguaggi creativi pensati per loro. Ospite speciale di quest’anno Alessandro Barbucci, la matita di Witch e Monster Allergy, due pilastri della storia del fumetto italiano dei primi anni Duemila. 

Per la prima volta il Siena Comics for Kids lascia la location della Fortezza Medicea e arriva nelle sale museali del Santa Maria della Scala. A conclusione della fiera, Daniele Marotta, docente e fondatore della Scuola di Fumetto e Scrittura di Siena e ideatore del festival, tira le fila di quella che è stata sicuramente un’edizione positiva. 

Quinta edizione del Siena Comics for Kids: qual è il bilancio? 

E’ stata una trasformazione: il Siena Comics è sicuramente in crescita. La prima edizione, nel 2020, era sotto al “Tartarugone” di Piazza del Mercato. Dall’anno successivo ci siamo spostati in Fortezza, esposti un po' al meteo. Ora, con l’aiuto del Comune, abbiamo trovato questa sede, che speriamo sia stabile per il futuro. 

E’ chiaro che la scommessa era raggiungere le persone nonostante il luogo: quelle che la domenica capitavano per caso in Fortezza e si fermavano al festival non erano più così vicine. Posso dire che la scommessa è stata ripagata con grande gioia: i laboratori sono stati molto ben frequentati tutto il giorno e tutti i giorni. Quindi ad ora il bilancio è assolutamente positivo.

Quello che stiamo vivendo è un periodo in cui il fumetto sta finalmente avendo un po' più di risonanza, anche se c'è ancora tanta strada da fare. È stato questo lo spirito con cui è nato il Siena Comics for Kids, far conoscere il fumetto? 

Il Siena Comics for Kids è nato da due spinte precise. La prima è stata che, fin da quando abbiamo aperto la scuola nel 2013, molto spesso i genitori ci contattavano per i compleanni o per Natale chiedendoci cosa potessero regalare ai propri figli. E noi non avevamo un posto da consigliargli: nelle librerie, nelle fumetterie, non c'era un'area dedicata ai ragazzi. E quindi da questo e dall'esigenza di creare un evento, un comics senese che non fosse il clone degli ennesimi comics copia di Lucca, che ci sono ormai in tutte le province, è nato il Siena Comics.

Doveva essere in qualche modo sia un'occasione di fare l'incontro con gli addetti ai lavori, sia uno spazio per le famiglie. Il nostro tarlo è far leggere le persone, perché poi come autori ci siamo accorti che la gente non legge. Tutti i discorsi sull'editoria in realtà poi cadono sempre sullo stesso punto: se la gente non legge si vendono poche copie, se si vendono poche copie ci sono pochi soldi, e così via. Quindi è un discorso di evangelizzazione al fumetto e alla lettura in generale. L’idea è creare uno spazio dove la famiglia possa venire a fare un giro, trovando incontri, eventi, autori, libri per ragazzi…dove anche i genitori e i figli possano scambiarsi esperienze: è un posto dove le Witch e Tex si incontrano, in un incrocio di generazioni. 

C’è anche la voglia di spingere il fumetto come linguaggio ovviamente: la mostra di Monster Allergy che abbiamo allestito ha significato portare un fenomeno molto importante, ma di nicchia in un museo come il Santa Maria della Scala. E questo speriamo porti al desiderio di investire su mostre importanti, che magari siano anche più durature. Che ci possa essere in concomitanza con il Siena Comics una mostra che parli di Lupo Alberto, Giga Ciao, Mafalda, Asterix, che resti un po' di mesi e diventi una mostra di grande richiamo. 

E quindi secondo lei, dopo queste cinque edizioni, il Siena Comics sta riuscendo nei suoi intenti? 

Secondo me piano piano sì. Quest'anno abbiamo visto già alcuni miglioramenti. L'anno scorso è stata una edizione di rottura, perché avevamo questo grande padiglione a disposizione che siamo riusciti ad allestire con grande fatica; però è stato un impatto molto forte, perché la gente ha visto uno spicchio di Lucca Comics a Siena. Si è creata un’aspettativa, e piano piano stiamo avendo degli ottimi riscontri: un membro dell’amministrazione del Santa Maria della Scala ha detto che qui non c'erano così tanti bambini da quando ci nascevano! 

Anche gli autori ospiti sono diventati molto legati a Siena, e sono molto contenti dell'esperienza che fanno qua: durante il weekend alcuni autori sono andati alla festa della Contrada del Valdimontone, per esempio. Si stanno impastando una serie di cose e stanno diventando solide.

Un'altra cosa piacevole da vedere è la quantità di giovani fumettisti senesi che sono riusciti a esporre i propri lavori.

Sì, questo chiaramente è un nostro grandissimo vanto. Io uscito dalla Scuola di Comics mi sono trovato nella macchia, al buio, a dover gestire tutta una serie di cose per cui non ero stato formato e per cui non avevo esperienza, non avevo strumenti. E quindi come tutti mi sono dovuto creare questi strumenti: conoscere gli editori, i contratti, le condizioni, fare gavetta, essere accettato, cadere, sbagliare, capire che le cose che credevo non erano quelle giuste e così via. 

La scuola è nata proprio da questa esigenza: fornire tutto questo bagaglio che le scuole non davano (e spesso ancora non danno) e creare una sorta di comunità dove poter crescere in sicurezza e consapevoli. Perché una scuola professionale che non ti rende professionale è un paradosso: molte scuole ti rendono professionale nel disegno, ma non immunizzato a tutti quelli che sono i colpi, le modalità, le situazioni che ti trovi a vivere. 

Noi abbiamo cominciato a fare questo 12 anni fa e ora stiamo raccogliendo i veri e autentici frutti. Noi stessi ci stiamo mettendo la faccia, sperimentando noi per primi per disboscare a beneficio di altre persone, ad esempio col nostro collettivo Banda Gialla e con l'etichetta Ink Drop Studio. 

Ora su questo percorso si stanno formando dei primi autori solidi, strutturati, capaci, che realizzano opere proposte da noi che, invece di stare a far la fila col book alle fiere e venire rifiutati o accettati per poi avere risposte dopo otto mesi e rimanere nel limbo, vanno in giro con i loro albi, realizzati in dei contesti sicuri, protetti, e dove noi cerchiamo di sperimentare diversi metodi di distribuzione, pagandoli più di quanto li paga il mercato fuori. 

Queste gemme stanno piano piano venendo fuori e siamo contenti. Tutto questo è sia per loro, perché fanno cose belle e sono bravi, sia per noi, perché ci danno la prova che tutto questo metodo che abbiamo sviluppato poi funziona. 

È una bella sfida, ma quando si realizza capiamo che quel salto nel buio che facciamo in realtà funziona. Scommettere sulle persone e proteggerle, facendo un allenamento duro ma affettuoso, alla fine ripaga. Ogni mostra o firmacopie dei nostri artisti per noi è una medaglia.

E invece l'edizione 2026 come la immagina? 

I nostri obiettivi sono uscire dalla precarietà, avere degli elementi assodati, ad esempio le tempistiche e la calendarizzazione. Vorremmo spostarci sull'inverno, non escluso che sia già dal 2025, quindi fra pochi mesi. L'inverno aiuta tutti, non ci sono altre fiere in competizione (ad esempio quest’anno la concomitanza con il Romics ci ha impedito di portare alcuni autori che avremmo voluto a Siena). E aiuta anche la città: fare un festival in un momento meno ricco di eventi ci rende più facile avere il sostegno di tutte le realtà cittadine, che in questo possono vedere un'occasione di movimento di persone. 

Tutte queste cose, che ogni anno sono state delle incognite per noi, ora sono date per certe, per cui possiamo migliorare tutto il resto. Siamo pronti a lavorare sempre meglio a livello di dettagli, di servizi, di staff. Immagino di avere grandi mostre al Santa Maria della Scala che durino oltre il weekend del Siena Comics. E, perché no, una parata cosplay a tema Star Wars per le vie della città.

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TOSCANALIBRI

Per continuare a rimanere aggiornato sui principali avvenimenti, presentazioni, anteprime librarie iscriviti al nostro canale e invita anche i tuoi amici a farlo!

Libri collegati

Autori collegati

Condividi su: