Un romanzo civile e insieme intimo, una ricomposizione della verità dove il passato è un nodo da sciogliere con pazienza e lucidità. Si tratta di “Il seme dei primi papaveri rossi” (Giovane Holden Edizioni), opera di Iacopo Maccioni che verrà presentata sabato 13 dicembre alle 17 nella Biblioteca comunale di Lucignano (AR), in piazza del Tribunale. A dialogare con l’autore, i docenti Giorgio Sacchetti e Claudio Santori.
Nella primavera del 1921 il fascismo cerca la sua affermazione, svelando il suo volto brutale. A Foiano della Chiana, il 17 aprile, uomini armati pretendono le dimissioni della giunta comunale, pericoloso e raro esempio di cooperazione tra socialisti e comunisti dopo la scissione di Livorno. A Renzino, piccola frazione lungo la via per Arezzo, si concentra ed esplode così una rivolta popolare, un’azione di resistenza prima della Resistenza. Su questo sfondo i protagonisti del romanzo, confrontandosi con i fatti realmente accaduti mostrano tutta la loro umanità, le loro emozioni, i loro ideali il loro coraggio e le loro paure.
Un incarico di routine porta un dirigente scolastico in una cittadina toscana: un incontro casuale riaccende una memoria sopita, risvegliando eventi troppo facilmente scivolati via dalla storia ufficiale. Una chiacchierata e la curiosità ricompone le tessere disperse di una memoria collettiva, trasformando la cronaca in racconto, la ricerca in narrazione. Attraverso testimonianze e fili familiari ricostruiti con cura emerge un pezzo di storia della Valdichiana, terra lacerata dalle profonde fratture sociali degli anni più bui del primo Novecento.
È la feroce primavera del 1921, il fascismo cerca la sua affermazione e svela il suo volto più brutale, dilagando nella campagna con violenze che colpiscono comunità intere. La frazione di Renzino, vicino a Foiano, vive la tensione crescente ed esplode in una rivolta contro quelle violenze: rivolta popolare, resistenza prima della Resistenza. Una voce limpida e toccante ricostruisce con sapienza e con intensità un mosaico di emozioni, ideali, coraggio.
Valori scolpiti in personaggi indimenticabili. Amedeo, giovane idealista, figlio di Deciso, uomo ambiguo e spietato legato alle squadre fasciste; Berardo, ragazzino sordo che lotta contro un mondo che non lo sa ascoltare; Santa, capace di disobbedire per amore restando fedele a ciò che sente giusto; e poi Oreste, Filomena, Virgilio, tante anime sospese tra affetto, timore, rabbia e sopravvivenza.
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