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Prosegue la 69ª Settimana Musicale Senese che venerdì 13 luglio alle ore 21.15 al Teatro dei Rozzi di Siena ospita uno dei violisti più importanti al mondo, Jurij Bashmet, che quest’anno festeggia l’importante traguardo dei 25 anni di docenza al Corso di Viola dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Con la collaborazione al pianoforte di Mikhail Muntjan e proseguendo quel filone della grande musica russa che ha segnato il concerto di inaugurazione di questa Settimana, Bashmet propone un omaggio a tre compositori del grande paese dell’Est: il programma si apre con Glinka (Sonata per viola e pianoforte in re minore), prosegue con Prokof’ev (Scena dell’addio e morte di Giulietta dal balletto Romeo e Giulietta op. 75) e si conclude con Šostakovič e la sua Sonata op. 147 per viola e pianoforte, composta nel 1975 e oggi uno dei punti di riferimento del repertorio violistico del Novecento.
Il programma - La Sonata di Glinka venne pubblicata nel 1932, opera giovanile del compositore che non aveva compiuto ancora trent’anni. Lui stesso ebbe modo di giudicare la sua Sonata come la «meglio costruita» tra le sue prime opere. In effetti, pur non lasciando trasparire nessuno dei tratti stilistici e dei caratteri nazionalistici che, da lì a qualche anno, consacreranno Glinka ‘Padre della musica russa’, la Sonata affonda le proprie radici in un contesto culturale estremamente aperto e stimolante per la formazione di un giovane alle prese con le prime esperienze compositive. Il programma segue con Scena dell’addio e morte di Giulietta tratta dal balletto Romeo e Giulietta. La rappresentazione del balletto a Leningrado nel 1940 con la prima ballerina Galina Ulanova nel ruolo della protagonista, decretò il successo di quest’opera, ormai universalmente entrata nei repertori internazionali e collocata tra i capolavori del balletto russo. Diverse furono le trascrizioni di questa partitura, fra cui si colloca anche la versione per viola e pianoforte di alcune scene del balletto approntata da Borisovskij, con l’approvazione dell’autore. Nella scena che descrive la separazione dei due giovani, il colore timbrico della viola e le sue qualità vocali sembrano esaltare la morbidezza della linea melodica principale, magistralmente mantenuta in equilibrio tra tensione e ripiegamento. Un’altra grande pagina russa chiude il concerto di Bashmet con la Sonata op. 147 per viola e pianoforte di Šostakovič, l’ultima opera che il compositore riuscì a portare a compimento prima di morire il 9 agosto 1975. Composta tra aprile e luglio, il 25 settembre, nel giorno in cui Šostakovič avrebbe dovuto compiere sessantanove anni, Fëodor Družinin, dedicatario dell’opera, eseguì la Sonata per la prima volta in forma privata a casa del compositore, insieme proprio al pianista Mikhail Muntjan, lo stesso che oggi accompagnerà Bashmet per questo concerto chigiano. Dopo la grande stagione delle opere ‘ufficiali’, fortemente segnate da pressioni politiche esterne, questa Sonata e in generale l’ultimo periodo creativo di Šostakovič si caratterizza per una sorta di sguardo retrospettivo, di ritorno al linguaggio espressivo d’avanguardia essenziale con cui il compositore aveva esordito in gioventù.
Info - Biglietti: Primi posti (platea e palchi di I e II ordine) € 25; Ingresso (palchi di III e IV ordine) € 18; Ingresso ridotto* € 8 (le riduzioni sono riservate agli studenti, ai giovani sotto i 26 anni e a chi abbia compiuto 65 anni) . Info: tel. 0577-22091
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