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8 anni di replice, 119 recite esaurite e 15.618 spettatori. Da giovedì 19 gennaio a domenica 5 febbraio (feriali ore 21; domeniche ore 16,30) torna di scena sul palco del teatro di Rifredi “L’ultimo Harem”, lo spettacolo di Angelo Savelli liberamente ispirato ai racconti de “Le mille e una notte”, di Nazli Eray e ai saggi di Ayse Saracgil e Fatema Mernissi.
Un cult - “Ciò che è destino che avvenga, avviene, e ciò che non deve avvenire, non avverrà”. Così dice la saggia guardiana dell’harem, una magnetica Serra Yilmaz, all’indomita favorita Humeyra, l’affascinate Valentina Chico, dopo che l’insinuante eunuco Sumbul, Riccardo Naldini, gli ha annunciato il probabile arrivo notturno del sultano. E proprio il destino ha voluto che questo spettacolo cult - nato da una folgorazione artistica, da una scintilla d’amore (complice Ferzan Ozpetek) tra Angelo Savelli, la Turchia e Serra Yilmaz, non solo una delle migliori attrici turco-europee ma anche voce prestigiosa e pungente della sua cultura e della sua terra – arrivasse all’ottavo anno consecutivo di repliche, sempre premiate dal tutto esaurito e dall’entusiasmo del pubblico.
Lo spettacolo - Accomodati in palcoscenico, intorno alla scena di un lussuoso harem-hammam, seduti su tappeti e cuscini, gli spettatori, affascinati dalla vicinanza fisica degli attori e coinvolti dal loro affabulare meraviglioso e reale al tempo stesso, assistono allo spettacolo immersi in un'atmosfera sensuale fatta di profumi, vapori, musiche che provengono da paesi lontani, per poi essere catapultati in una contemporaneità ricca d’ironia e d’inquietanti rimandi al passato. Istanbul 1909, siamo nel palazzo di Yildiz dove una seducente favorita circassa attende, insieme all’anziana guardiana ed al capo degli eunuchi imperiali, l’incerta visita di colui che sarà l'ultimo sultano dell'impero Ottomano: Mehmet VI. Si inganna l’attesa con il racconto di storie fantastiche. Quasi cent’anni dopo, una casalinga dimessa e la sua spumeggiante amica sognano improbabili fughe dalla prigione del loro malessere quotidiano. L'harem si rivela allora non solo come una cinta di mura invalicabili, ma anche come luogo dello spirito, un’attitudine vischiosa e pericolosa in cui cadere prigionieri, sia ieri che oggi, sia in Oriente che in Occidente, sia uomini che donne.
Info - Ingresso intero € 14 - ridotto € 12 | tel. 055 4220361/2 www.toscanateatro.it
Punto Box Office: dal lunedì al sabato ore 16-19
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