La levatrice, l’esordio letterario di Stefano Braccini tra storia e mistero

Appassionante giallo, accurato romanzo storico e affresco sociale. La levatrice (Sarnus), sorprendente esordio letterario di Stefano Braccini, sarà presentato in anteprima venerdì 30 marzo alle 17.00 alla Biblioteca Renato Fucini di Empoli (via Cavour, 36) all’interno della rassegna “Empoli che scrive”. Oltre all’autore, interverranno Anna Masoni e l’editore.

La pubblicazione - La studentessa Chiara ritrova un manuale del 1819 appartenuto alla giovane allieva ostetrica Enrichetta Manetti, coinvolta suo malgrado nella sparizione di un bambino e nel suo ritrovamento. Chiara, a partire dagli appunti di Enrichetta contenenti una misteriosa frase scritta in hindi, inizia così un’indagine su intrighi e misfatti risalenti alla Firenze dell’Ottocento, tra cui un misterioso omicidio avvenuto all’interno dello Spedale degli Innocenti, dove sarebbe anche nascosto un diario denso di sconvolgenti rivelazioni. Le vicende si svolgono sullo sfondo di ambienti minuziosamente ricostruiti, e si intrecciano con la descrizione del clima illuminato di un regime, quello granducale, che non soppresse del tutto le novità bonapartiste e intraprese un tenace lavoro di alfabetizzazione nelle campagne, a cominciare proprio dal mestiere delle levatrici allora troppo spesso affidato a improvvisate mammane. L’autore, medico ginecologo e allo stesso tempo appassionato di libri antichi ed esperto di storia fiorentina, ha saputo fondere il lungo lavoro di ricerca storica con la fantasia e la raffinatezza del miglior giallista: il risultato è un romanzo che si dipana in dodici capitoli e un epilogo, in un serrato parallelo tra presente e passato ricco di colpi di scena che terranno il lettore incollato al libro fino all’ultima pagina.