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All’inizio fu la klepsýdra, che in greco significa letteralmente "ruba-acqua". Un contenitore di pietra a forma conica che attraverso un foro faceva passare acqua e dove una scalettatura di segni stava a indicare il trascorrere delle ore. Certo è che il pur rudimentale strumento rendeva efficacemente l’idea che il tempo non “passa” ma fluisce. E già questa distinzione allude a quanto sia difficile definire il tempo in termini filosofici. Tant’è che anche Agostino d’Ippona rinunciò all’impresa, affermando di sapere bene cosa fosse il tempo, ma di essere assolutamente incapace di spiegarlo.
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