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Incontri di letteratura, filosofia, arte e musica a partire da una delle opere più conosciute e amate al mondo, “Il monumento funebre di Ilaria del Carretto”. Dal 9 settembre al 27 novembre a Lucca è in programma la prima edizione della rassegna “Conversazioni di San Francesco”, promossa dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Martedì 9 settembre si comincia con “Noi, e l’arte. L’arte. E noi” lectio magistralis del Premio Pulitzer Michael Cunningham (ore 21) . In occasione dell’uscita del libro "La regina delle nevi", il giornalista e critico de Il Corriere della Sera, Ranieri Polese conversa con lo scrittore che leggerà alcune pagine tratte dal suo romanzo, incentrato sul racconto una figura lunare, una sposa morente che sembra già forgiata per il marmo dell’eternità.
Gli altri appuntamenti della rassegna - Tra gli altri appuntamenti in programma la lectio magistralis del filosofo francese Bernard-Henri Lévy e la relazione introduttiva tra filosofia e letteratura di Armando Massarenti (7 novembre); quella del critico d’arte Vittorio Sgarbi, che proprio al suo incontro con Ilaria del Carretto fa risalire il suo amore per l’arte, a introdurre la serata sarà il critico d’arte e storico dell’arte Sergio Risaliti (23 novembre). Ci sarà il poeta Giuseppe Conte che curerà un percorso di letture da Keats a Leopardi, con uno sguardo verso culture altre: poeti dal Medio Oriente, la Cina, l’India, letti e interpretati dall’attore Alessio Boni (27 settembre); un omaggio a San Francesco con il poeta e narratore Aldo Nove, autore del libro "Tutta la luce del Mondo. Il romanzo di San Francesco", insieme al musicista Angelo Branduardi, coordinati da Fulvio Paloscia (4 ottobre). E ci sarà un incontro particolare (19 ottobre) con Melania Mazzucco, Francesca Serra, la filosofa Nicla Vassallo e la poetessa Alba Donati che racconteranno l’altra faccia della medaglia: qual è la funzione della sposa morta o suicida o uccisa di Ilaria, Ofelia, Virginie, e di tante altre bellezze che occupano le pagine dell’arte e della letteratura scritta dagli uomini? E se la morte femminile fosse un mito fondativo della nostra cultura? Se tanta abitudine a morire avesse a che fare con l’abitudine di ucciderle per davvero?
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