Monica Sarsini è nata a Firenze, dove vive e lavora sia come scrittrice che come artista visiva. Tiene corsi di scrittura nella sezione femminile del carcere di Sollicciano, presso l’associazione culturale “Il Giardino dei Ciliegi” e in alcuni licei di Firenze. Ha esposto in numerose personali e collettive le sue opere visive, in Italia e all'estero, e ha creato scenografie per spettacoli teatrali d'avanguardia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Libro Luminoso” (1982); “Colorare” (1983); “Crepacuore” (1985); “Crepapelle” (1988); “Riassunto” (1990); “I passi della sirena” (1992); “Il mezzo di contrasto” (1996); “Crepapancia” (1996); “Feritoie in 25 Autori e la Follia” (1998); “Colline in Prefigurazioni” (1999); “Crepitudine” (1999); “Eruptions” (1998); “Territorio Familiare” (2001); “miransi” (2006). Per la casa editrice Le Lettere ha appena curato l’antologia “Alice nel paese delle domandine. Racconti delle detenute di Sollicciano”. Il volume fa parte di un progetto che la curatrice ha portato avanti nel carcere di Sollicciano di Firenze con le donne recluse che si sono servite del corso di scrittura per raccontare la propria esperienza prima e durante la carcerazione. Emergono quindi tante storie quante sono le donne recluse. Donne dall’andatura sicura o indecisa, ricurve su se stesse per difendersi, oppure spavalde. Donne dimenticate, donne attese fuori dal cancello. Donne che litigano, che si rispettano, che si vogliono bene.
Articolo pubblicato sul numero di dicembre di Toscana Tascabile
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