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Moti a luogo. Se la poesia è… ciclabile

28/11/2011

Chiara Marchelli

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Il giorno che, vincendo la pigrizia, decidessimo di scappare dal mondo, converrà farlo in bicicletta. Tutti i veicoli, ancorché più veloci, non consentono, infatti, la soddisfazione fisica (e la sua benefica ripercussione sullo spirito) di una fuga a due ruote: che in tal caso non significherebbe tanto la ricerca di ‘altri’ luoghi, ma di un modo per attraversare, percepire, ritrovare gli stessi luoghi in maniera ‘altra’. E in quella “velocità silenziosa” avvertire il sentimento del mondo, quasi fosse ascoltabile a rime baciate, perché – Paolo Conte non ha dubbi in proposito – “una bici si declama / come una poesia / per volare via”.

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