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Premio Tutino Giornalista alla giovane reporter palestinese Rita Baroud

Premiazione venerdì 19 settembre

Pieve Santo Stefano

18/09/2025

Venerdì 19 settembre è la giornata del Premio Tutino Giornalista istituito per commemorare la figura del fondatore dell’Archivio dei diari, e offrire un riconoscimento simbolico, oltre che uno spazio di celebrazione, ai nuovi protagonisti del giornalismo che ogni giorno onorano con capacità, coraggio e dedizione, la professione che Saverio Tutino ha più amato.

Il Premio quest’anno è attribuito alla giovane reporter palestinese Rita Baroud "per esprimere gratitudine, per il suo contributo alla verità". Ventuno anni, studentessa di lingue, Baroud ha raccontato la guerra in Palestina con un diario dal campo profughi nella Striscia di Gaza, dove è nata e cresciuta. Una battaglia pacifica che continua dall’esilio in Europa, essendo una delle ultime persone a essere stata evacuata.

"Nel febbraio 2025 Baroud ha rilasciato un’intervista al Coordinamento nazionale comunità accoglienti, nella quale ha spiegato la genesi del suo impegno in termini di necessità. Dopo il terzo giorno di guerra, mi hanno chiesto dei video da La Repubblica, ma non ero in grado per la situazione che stavo vivendo, non riuscivo a pensare a niente, non ero pronta a parlare di Gaza. Ho avuto bisogno di tempo, anche perché sono stata costretta a spostarmi tante volte. Poi, quando Sami al-Ajrami (un giornalista palestinese che collabora con Ansa e La Repubblica, ndr) è uscito da Gaza, ho sentito che avevo il dovere di parlare di Gaza, di non interrompere il racconto in diretta. Scrivere mi ha aiutato a esprimere i miei sentimenti, sono contenta di farlo. È importante per me parlare di Gaza, non è un lavoro, ma un dovere di dire la verità. Non potremmo immaginare una vocazione più alta per iniziare a scrivere un diario e pubblicare un articolo di giornale".

Il premio sarà consegnato da Gloria Argelés al termine dell’incontro (ore 11.30) con la psichiatra palestinese Samah Jabr e i giornalisti Marianna Bruschi, Giulia Ciancaglini, Fabio Tonacci.

Nella stessa giornata di venerdì Monica Barni, Alessandro Bollo, Massimo Bucciantini, Natalia Cangi, Roberto Ferrari, Enzo Rammairone, Emanuela Rossi, Domenico Scarpa presentano i racconti finalisti dell’edizione 2024 e il vincitore dell’edizione 2025 del Premio Barnaba, il concorso letterario promosso dal Museo Galileo di Firenze per celebrare il legame profondo tra le persone e il patrimonio museale.

Seguono la performance di Andrea Merendelli La linea dell’Acqua: oceani e fiumi, andate e ritorni nell’Archivio di Pieve, storie di emigrazione che riguardano da vicino gli abitanti di Pieve, minata nel ’44; e due spazi per il progetto DIMMI di Storie migranti: incontro con i finalisti del 10° concorso DiMMi, presentati da Elena Pianea, Maria Nadotti, Khady Sene, Salif Thioune, Massimiliano Bruni, e Racconto personale, lo spettacolo di e con Mamadou Diakité, tratto dall’antologia Il confine tra noi (Terre di mezzo, 2020).

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