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“Volevo fare l’ingegnere, ma ho preferito seguire la passione per l’editoria ereditata dal babbo”. Intervista ad Antonio Pagliai

Firenze

20/11/2025

Antonio Pagliai

Affabile, sicuro di sé, con i piedi per terra e i pensieri in movimento. Antonio Pagliai, alla guida del gruppo editoriale Leonardo Libri, ripercorre con noi la sua appassionante avventura imprenditoriale, riavvolgendo il nastro a partire dal 1965, anno in cui il padre Mauro dà origine all’azienda nel cuore dell’Oltrarno fiorentino, aprendo una piccola tipografia.

Sessanta anni e non sentirli, si potrebbe dire… qual è stata l’evoluzione dal 1965 ad oggi?

Tutto è partito dalla tipografia e devo dire che questa attività ha mantenuto negli anni la sua anima originale, adattandosi ai tempi e alle diverse esigenze dei clienti. Non per niente il mio babbo l’ha chiamata Polistampa, proprio per sottolineare il suo essere poliedrica. La casa editrice nasce ufficialmente negli anni ’80 e inizialmente pubblica per lo più cataloghi e saggi di storia dell’arte, trasformandosi in luogo d’incontro e discussione per gli intellettuali e gli artisti toscani. Nascono infatti in quel periodo le collaborazioni con grandi autori del Novecento, come Mario Luzi, Alessandro Parronchi, Piero Bigongiari, Fosco Maraini, Luigi Baldacci, Giorgio Luti, Ennio Di Nolfo e Cosimo Ceccuti... Io ho iniziato ad amministrare l’azienda nel 2000 e ho trascorso il primo periodo a colmare lacune. Per prima cosa ho ordinato e sistemato tutto il catalogo, poi ho cominciato a distribuire i libri e infine mi sono dedicato anche all’ufficio stampa. Solo in seguito ho potuto realizzare idee… nel 2007 ho poi diversificato le sigle editoriali, aggiungendo a Polistampa e Mauro Pagliai Editore anche il marchio Sarnus, in modo da rivolgerci al grande pubblico con sempre nuovi autori e collane.

Pagliai, Sarnus e Polistampa. Cosa caratterizza i tre marchi?

Polistampa pubblica volumi che coprono tutti i più importanti temi dell’editoria: dall’arte alla letteratura, dalla filosofia alla scienza, dalla medicina alla politica, dalla storia alla religione. Mauro Pagliai Editore, specializzato in arte e letteratura, si concentra sulla narrativa e sulla saggistica divulgativa nazionale. Sarnus è invece caratterizzata da un’attenzione particolare per la storia, i costumi, le usanze e i talenti toscani. Ad oggi il catalogo è composto da oltre 5 mila titoli…

Quali sono i best seller che continuano ad essere richiesti negli anni?

Al primo posto, con oltre 70mila copie stampate, ci sono “Nonna raccontami” e “Nonno raccontami” ed è paradossale perché non sono libri veri e propri, più che altro sono libri-idea, libri della memoria con diverse domande e tanti spazi bianchi da riempire per raccogliere i racconti dei nonni, i loro ricordi, le memorie, i pensieri, i sentimenti, i desideri mai confessati.

Poi c’è “Il libro di Alice”, il diario di Alice Sturiale (affetta da malattia congenita e morta a soli 12 anni) in cui sono raccolte poesie, pensieri, storie vere e fantastiche. Gianni Riotta sul Corriere della Sera l’ha definita come una moderna Anna Frank.

E poi sicuramente “Oriana Fallaci. Morirò in piedi”, 100 mila copie vendute, in cui Riccardo Nencini ci rivela una Fallaci per molti aspetti inedita, privata, il ritratto di una donna corrosa dalla malattia eppure, come sempre, libera e spavalda.

Domanda scomoda, ci sono invece libri che non sono stati accolti dal grande pubblico come speravi?

Noi editori viviamo di passioni e siamo spesso soggetti a delusioni di questo tipo, più di quanto si pensi… ovviamente non farò nomi nemmeno sotto tortura!

Da piccolo sognavi di lavorare nell’azienda di famiglia e immaginavi che da grande avresti fatto l’editore?

No… o meglio, ho sempre dato una mano in azienda e già a 20 anni ero socio della tipografia, ma la predestinata, la vera “erede al trono”, sarebbe stata mia sorella se lei non avesse deciso di farsi suora. Così dopo la laurea in ingegneria ho provato a percorrere con un piede strade diverse, pur mantenendo l’altro piede nell’attività di famiglia. Finché poi sono rimasto dove c’era bisogno di me, convertendo in lavoro quella che è sempre stata una grande passione ereditata dal babbo. E chissà che la storia non si ripeta coi miei figli…”.

Nel libro scritto da Arianna Amatruda "Polistampa" (Mauro Pagliai) viene ripercorsa per testi e immagini la storia della casa editrice, segnata da momenti importanti come l’acquisto e il restauro, nel 2016, del Teatro Niccolini, il più antico di Firenze, oggi diretto da Hershey Felder. Cosa mi dici in merito?

È per me una bella storia d’amore. A dieci anni dalla riapertura è ancora tanta la soddisfazione personale per aver ridato a Firenze uno spazio interamente dedicato alla cultura, con il teatro, il caffè letterario e la libreria a disposizioni di tutti. Per quattro anni ogni lunedì pomeriggio abbiamo ospitato “Lezioni di storia”, dedicate a letterati, pittori, scultori, architetti, musicisti e scienziati. E proseguono ogni giovedì le “Niccolitudini”, con presentazioni di libri “leggeri” rispetto a quelli dal tenore accademico. Insomma, cerchiamo sempre di fare impresa culturale nel migliore dei modi.

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