Quello che avete tra le mani è un libro particolare, intenso, a tratti commovente, mi verrebbe da dire necessario. Non la solita raccolta di ricordi sulla Toscana di una volta, ma assai di più, un’opera che ci rende consapevoli delle nostre radici e dona forza e profondità alla nostra identità. E questo anche a prescindere dai tanti cambiamenti che ci hanno investito, di ampiezza e rapidità tali da essere difficilmente preventivabili.
Cambiamenti di cui queste pagine danno conto, dimostrando come una terra, grazie a chi l’abita e la vive, può rimanere fedele a se stessa e, in questo modo, affrontarli allo stesso tempo come sfide e come opportunità. E dunque qui trovate la Val d’Orcia di quando le sue bellezze, risultato di una secolare alleanza tra natura e lavoro, non erano conosciute e apprezzate a livello planetario. Prima dei flussi turistici e prima delle tecnologie che possono trasformare un paesaggio in un’immagine iconica rilanciata sui social.
Un posto che ci viene restituito attraverso i ricordi di una “cittina” per cui persino andare al mare può rappresentare uno straordinario viaggio di scoperta. Storie familiari, che sono storie di una comunità. Parole ormai desuete, sapori che oggi appartengono a una cultura della tavola da molti condivisa, dai crostini ai pici con l’aglione.
E poi quell’arrivo che è una sorta di spartiacque, del quale certo al momento non c’è stata consapevolezza: la prima turista americana. E tutto quello che da allora ha fatto seguito.
Fedeltà a se stessi, che non è chiusura in stessi, ma apertura al mondo. Radici fonde e finestre aperte: il messaggio – che è anche un auspicio per il futuro – che questo libro ci regala…
Eugenio Giani
15,00 €
Editore
Codice EAN
Curatore
N.pagine
Anno
Quello che avete tra le mani è un libro particolare, intenso, a tratti commovente, mi verrebbe da dire necessario. Non la solita raccolta di ricordi sulla Toscana di una volta, ma assai di più, un’opera che ci rende consapevoli delle nostre radici e dona forza e profondità alla nostra identità. E questo anche a prescindere dai tanti cambiamenti che ci hanno investito, di ampiezza e rapidità tali da essere difficilmente preventivabili.
Cambiamenti di cui queste pagine danno conto, dimostrando come una terra, grazie a chi l’abita e la vive, può rimanere fedele a se stessa e, in questo modo, affrontarli allo stesso tempo come sfide e come opportunità. E dunque qui trovate la Val d’Orcia di quando le sue bellezze, risultato di una secolare alleanza tra natura e lavoro, non erano conosciute e apprezzate a livello planetario. Prima dei flussi turistici e prima delle tecnologie che possono trasformare un paesaggio in un’immagine iconica rilanciata sui social.
Un posto che ci viene restituito attraverso i ricordi di una “cittina” per cui persino andare al mare può rappresentare uno straordinario viaggio di scoperta. Storie familiari, che sono storie di una comunità. Parole ormai desuete, sapori che oggi appartengono a una cultura della tavola da molti condivisa, dai crostini ai pici con l’aglione.
E poi quell’arrivo che è una sorta di spartiacque, del quale certo al momento non c’è stata consapevolezza: la prima turista americana. E tutto quello che da allora ha fatto seguito.
Fedeltà a se stessi, che non è chiusura in stessi, ma apertura al mondo. Radici fonde e finestre aperte: il messaggio – che è anche un auspicio per il futuro – che questo libro ci regala…
Eugenio Giani
15,00 €
Casa Editrice
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N.pagine
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