Questo libro parla degli attentati a Falcone e Borsellino, delle stragi negli anni 1993-1994 e, soprattutto, della trattativa Stato-mafia. Però non consegna una verità bell’e pronta, ne consegna tre ‘certificate’, ma diverse l’una dall’altra. In queste pagine, i pm di Firenze, Palermo e Caltanissetta illustrano le loro ricostruzioni di quella stagione e le conclusioni (discordanti) a cui sono giunti al termine di inchieste durate vent’anni. Da una parte ci sono i magistrati di Palermo, così certi che ci sia stato un accordo fra boss e Stato da aver chiesto (e ottenuto) un processo. Dall’altra c’è la procura di Firenze, convinta che quel patto non ci sia stato. In sostanza: per i magistrati di Firenze la trattativa – così com’è stata ricostruita da quelli di Palermo – non ci fu. In mezzo c’è la procura di Caltanissetta, che lega i contatti Stato-mafia all’omicidio del giudice Borsellino. Le ricostruzioni dei pm di Firenze e Palermo concordano invece sull’esito di una fase successiva, che riguarda la ricerca, da parte dei boss, di nuovi referenti politici: entrambe le sedi giudiziarie convergono nell’ipotizzare un’intesa di Cosa nostra con la nascente Forza Italia.
11,00 €
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Questo libro parla degli attentati a Falcone e Borsellino, delle stragi negli anni 1993-1994 e, soprattutto, della trattativa Stato-mafia. Però non consegna una verità bell’e pronta, ne consegna tre ‘certificate’, ma diverse l’una dall’altra. In queste pagine, i pm di Firenze, Palermo e Caltanissetta illustrano le loro ricostruzioni di quella stagione e le conclusioni (discordanti) a cui sono giunti al termine di inchieste durate vent’anni. Da una parte ci sono i magistrati di Palermo, così certi che ci sia stato un accordo fra boss e Stato da aver chiesto (e ottenuto) un processo. Dall’altra c’è la procura di Firenze, convinta che quel patto non ci sia stato. In sostanza: per i magistrati di Firenze la trattativa – così com’è stata ricostruita da quelli di Palermo – non ci fu. In mezzo c’è la procura di Caltanissetta, che lega i contatti Stato-mafia all’omicidio del giudice Borsellino. Le ricostruzioni dei pm di Firenze e Palermo concordano invece sull’esito di una fase successiva, che riguarda la ricerca, da parte dei boss, di nuovi referenti politici: entrambe le sedi giudiziarie convergono nell’ipotizzare un’intesa di Cosa nostra con la nascente Forza Italia.
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