Home » LAMA Impresa Sociale: innovazione, rigenerazione e terzi luoghi nel cuore di Firenze

Condividi su:

Libri collegati

LAMA Impresa Sociale: innovazione, rigenerazione e terzi luoghi nel cuore di Firenze

Intervista a Martina Aiazzi Mancini

Nel panorama dell’innovazione sociale fiorentina, LAMA è una realtà che si distingue per un approccio multidisciplinare e una forte vocazione alla trasformazione sostenibile. Nata come cooperativa nel 2007, si è evoluta negli anni fino a diventare un’impresa sociale che opera su scala locale e internazionale. Abbiamo incontrato Martina Aiazzi Mancini, coordinatrice delle attività culturali, per farci raccontare il modo in cui LAMA collabora per portare avanti un cambiamento che debba essere “sostenibile, o non essere affatto”. 

“Nel corso degli anni LAMA ha sviluppato un’expertise che si è andata poi ad arricchire e a diversificare. Ad oggi ci sono varie aree di lavoro e di intervento, come espressione della postura di LAMA rispetto ai temi del contemporaneo – racconta Martina Aiazzi Mancini. Queste quattro aree di intervento sono innovazione sociale, rigenerazione urbana e placemaking, ricerca e impatto e valutazione. La parte di comunicazione, interna a LAMA, ci rende molto fieri, e il vostro docente Marco Tognetti [docente di Design Marketing e Management presso ISIA Firenze N.d.R.] lo sa bene. Ci occupiamo della comunicazione di LAMA e dei nostri progetti offrendo anche consulenza strategica e creativa. Negli ultimi anni abbiamo lavorato su progetti di comunicazione istituzionale, branding territoriale e in partnership con varie iniziative europee”.

La mission Lama si articola in diverse linee direttrici strategiche. Innanzitutto, l’obiettivo è innovare e rendere partecipativo il processo di sviluppo urbano e territoriale. Parallelamente, LAMA lavora per supportare la formazione di politiche multistakeholder, come dimostra il progetto di Manifattura Tabacchi: dal 2017, infatti, LAMA si occupa delle attività temporanee, della programmazione culturale e della comunicazione di Manifattura Tabacchi Firenze, a supporto del processo di rigenerazione urbana. Un altro ambito è la valorizzazione del patrimonio immobiliare in disuso, con lo scopo di dare vita a nuovi spazi e renderli accessibili, sia attraverso progetti portati attivamente avanti dall’impresa, sia attraverso attività di consulenza. Infine, è da ricordare l’impegno di LAMA sia nella valutazione dell’impatto sociale di programmi e progetti, sia nella gestione di una comunicazione efficace e trasparente rivolta a cittadini e stakeholder.

Un caso da citare è Europe Lab, il laboratorio di progettazione europea, che sottende tutti i punti della mission LAMA. Attraverso la partecipazione a bandi europei è possibile accedere a risorse, strumenti e partenariati per sviluppare progetti complessi e di impatto.

Proprio all’interno di EULab rientra il progetto CREAConnect, ancora in via di sviluppo: vincitore del bando Creative Europe 2024, CREAConnect è un programma europeo che si articola attraverso una prima parte di formazione online (il Capacity Building Program) e la successiva realizzazione del Florence Hackathon, un evento che si terrà a Firenze dal 16 al 18 maggio 2025 presso l’Impact Hub. Lo scopo del progetto è la valorizzazione dei Third Places (terzi luoghi), spazi ibridi che favoriscono la coesione sociale e la sperimentazione creativa. I third places sono luoghi identificati come spazi non di lavoro, né di casa, né di istruzione: LAMA, come racconta Martina Aiazzi Mancini, li ha definiti come “dei luoghi non per forza chiusi o degli spazi canonici; sono anche semplicemente dei momenti in cui riflettere sulle questioni del contemporaneo, come la resilienza climatica, la giustizia sociale, gli spazi verdi: sono luoghi in cui avvengono delle cose.

Un esempio di ‘terzo luogo’ può essere anche la strada o, ancora, Impact Hub, lo spazio di coworking situato in Via Panciatichi, a Firenze, dove verrà ospitato l’evento finale del Florence Hackathon. Ancora, un altro esempio importante sono i circoli ARCI: tutto il network di ARCI Firenze è composto da terzi luoghi estremamente permeabili e flessibili.”

A 18 anni dalla sua fondazione, LAMA conta ad oggi 12 soci e una ventina tra dipendenti e collaboratori, con un’età media di circa 35 anni. L’80% del team è composto da donne, il 90% possiede un titolo di laurea. Professionisti qualificati, appassionati e curiosi: così vengono definiti gli integranti dell’impresa sociale, una realtà giovane e dinamica orientata a trasformare il cambiamento in opportunità, in modo sostenibile e misurabile.

Abbiamo chiesto alla responsabile delle mediazioni culturali quale consiglio darebbe a giovani professionisti e studenti che vogliono lavorare nel settore dell’innovazione sociale.

“Il mio consiglio è ciò che avrei voluto che qualcuno mi dicesse, ma che non mi è mai stato detto: siate curiosi e sfacciati. Siate curiosi ed insistete: se non siamo sicuri di aver capito qualcosa, andiamo a fondo e capiamolo. Magari è qualcosa che non fa parte del mio percorso accademico, ma può interessarmi. Siate sfacciati, nel senso di non aver paura. Sono una persona sfacciata: non ho capito, te lo richiedo, lo voglio sapere, perché mi interessa ed è un’informazione che mi arricchisce. Ad esempio: voglio portare avanti questo progetto con un’attività, non hanno i soldi per pagarmi: troviamo un modo diverso di farlo. È importante trovare il proprio spazio.

Infine, il mio consiglio è quello di immaginarsi e pensarsi lavoratori e lavoratrici anche quando si è ancora studenti. Ci aiuta a darci una visione del mondo e ad immaginarci fuori, ma anche a creare la nostra professione. Non per forza dobbiamo fare qualcosa che esiste già: possiamo immaginarci anche di fare qualcosa che ancora non esiste, o di cui non c’è l’albo a cui iscriversi. Io, per esempio, di lavoro ho fatto la mediatrice culturale, ora coordino i progetti culturali per LAMA: un lavoro che non esiste, ma che abbiamo inventato insieme io e LAMA. Questo è successo perché ho messo insieme tutti i pezzettini delle cose che mi piacevano, perché sono stata sfacciata.”

Per concludere l’intervista, abbiamo rivolto a Martina Aiazzi Mancini le domande proposte a tutte le personalità intervistate per la rubrica Firenze Smart.

Quale libro ritieni utile per approfondire il tema dei Third Places, della trasformazione urbana o dell’innovazione sociale?

“Mi piacerebbe condividere con voi un progetto di quasi 20 anni fa dal titolo Multiplayer, immaginato da Stefano Arienti. È stato il primo progetto che ho conosciuto da cultural practitioner e che mi ha fatto avvicinare al mondo del placemaking. Un libro che consiglio, è in realtà il catalogo Piazze. Fenomenologia dell’inatteso a cura di orizzontale”.

Esistono spazi, piattaforme online, riviste, che consiglieresti per approfondire la discussione sulla trasformazione urbana, l’overtourism, o altre tematiche essenziali per il progetto CREA Connect e il Florence Hackathon?

“Ripeto che il mio approccio a questi temi è molto personale ed è espressione della mia storia e della mia formazione, legata all’arte contemporanea. Pertanto vi propongo innanzitutto la newsletter Render di Artribune, a cura di Valentina Silvestrini e Carolina Chiatto. È dedicata alla rigenerazione urbana e culturale, alle ultime novità e tendenze in ambito architettonico e urbanistico, storie di successo italiane e internazionali, strategie virtuose, interviste ai principali player che utilizzano l’arte per la rinascita delle città.

Un altro riferimento è “Italian Cluster: Viaggio nella galassia dei project space che lavorano nel campo dell’arte contemporanea in Italia” di Giulia Floris e Giulia Ratti. Una raccolta un po’ datata, ma eccellente, dei project space, ossia quelle realtà spontanee e indipendenti che si occupano della produzione di arte contemporanea nelle città. I project space possono essere visti come presidi e ‘terzi luoghi’ – tema su cui si sviluppa proprio il progetto CREAConnect, nella visione dell’arte come una lente per guardare il nostro presente e il nostro futuro, con la sua capacità di captare le sensazioni e le temperature sui temi cogenti.

Infine, consiglio “Se amore guarda. Un’educazione sentimentale al patrimonio culturale” di Tomaso Montanari: credo che il titolo dica già tutto!”

Se dovessi riassumere in una sola parola o in una breve frase il concetto di Third Place o l’impatto dell’innovazione sociale nelle città, quale sarebbe?

“A me piace molto la parola permeabilità: una qualità che manca e che deve esserci un po’ di più per tutti noi”.

 

LAMA Impresa Sociale rappresenta un punto di riferimento per chi crede che innovazione sociale, design e ricerca possano generare un vero impatto per la collettività. Con i progetti realizzati fin dal 2007, LAMA promuove un cambiamento sostenibile, in quanto strategico, sistemico e connesso. Ed è proprio per questa visione integrata tra innovazione, territorio e comunità che LAMA è una delle realtà che meglio incarna lo spirito di Firenze Smart: un esempio virtuoso di impresa che contribuisce a rendere la città più inclusiva e sostenibile.

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TOSCANALIBRI

Per continuare a rimanere aggiornato sui principali avvenimenti, presentazioni, anteprime librarie iscriviti al nostro canale e invita anche i tuoi amici a farlo!