Nelle mappe la storia e il sogno del mondo

Paolo Ciampi

20/03/2018

L'impulso a disegnare mappe e carte geografiche è un istinto umano fondamentale e immortale. Dove saremmo senza? Ecco questa è una buona domanda, anche se non è facile darle risposta. Ma le buone domande, si sa, sono quelle che in genere mettono in movimento il cuore e la testa, senza in realtà assicurarti un punto di arrivo. Vale anche per questo straordinario libro, in cui è meraviglioso immergersi, con la sensazione di abbracciare l'intera storiadel mondo attraverso la visione che del mondo l'uomo ha avuto. Da Tolomeo a Google Earth, dalla carta tedesca che per prima volta chiamò America il Nuovo Mondo alla proiezione di Peters che negli anni Settanta del secolo scorso provò a ripristinare un giusto rapporto tra i continenti, quando si cercò di scrollarsi dalla visione eurocentrica e di tutto ciò che essa aveva comportato. “La mappamundi” di Hereford, le opere di arte di Mercatore e Joan Blau, e molto molto altro.

Tutto questo potrete trovare ne “La storia del mondo in dodici mappe” di Jerry Brotton (Feltrinelli), libro bello anche da vedere e da sfogliare, ma soprattutto libro appassionante come un romanzo della conoscenza, capace tra l'altro di rimettere in discussione quel poco di certo che ci portiamo dietro. Figurarsi, anche il nord non è sempre stato dove siamo convinti sia sempre stato e non esiste in effetti nessuna ragione puramente geografica per orientare le mappe come facciamo. A non venire mai meno è proprio quell'istinto fondamentale, quel bisogno essenziale cui le mappe provano a rispondere: imporre un ordine e una struttura allo spazio smisurato, apparentemente illimitato, del mondo conosciuto. Così essenziale questo bisogno che un tempo a chi realizzava le mappe o a chi semplicemente le possedeva era conferito una sorta di potere arcano, magico. E che di fronte a esse, ancora oggi, si compie il miracolo di tornare bambini, pronti alla meraviglia, pronti a saltare sul tappeto volante destinazione altrove.

Ps: neanche a dire, per me è stato un libro necessario e insostituibile per scrivere le pagine de “Il sogno delle mappe”,  il mio titolo nella Piccola filosofia di viaggio di Ediciclo.
 
Torna Indietro
Lascia un Commento

Scrivi un commento

Scrivi le tue impressioni e i commenti,
verranno pubblicati il prima possibile!

Ho letto l'informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 D. lgs. 30 giugno 2003, n.196

Paolo Ciampi

Paolo Ciampi
Giornalista e scrittore fiorentino, Paolo Ciampi ha lavorato per diversi quotidiani e oggi è direttore dell’Agenzia di informazione e comunicazione Toscana Notizie. Si divide tra la passione per i viaggi e la curiosità per i personaggi dimenticati nelle pieghe della storia. Ha all’attivo oltre venti libri con diversi riconoscimenti nazionali e adattamenti teatrali. Gli ultimi, in ordine di pubblicazione, sono L’uomo che ci regalò i numeri (Mursia) che racconta i viaggi e le scoperte del matematico Leonardo Fibonacci, "L’Olanda è un fiore. In bicicletta con Van Gogh", finalista del Premio Albatros – Città di Palestrina, e due libri che raccontano cammini, "Tre uomini a piedi" (Ediciclo) e "Per le Foreste sacre" (Edizioni dei Cammini). Con Tito Barbini è uscito per Clichy con "I sogni vogliono migrare". E' molto attivo nella promozione degli aspetti sociali...
Vai all' Autore

Libri in Catalogo

NEWS

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x