Bruno de Finetti, nato ad Innsbruck nel 1906 da famiglia italiana e morto a Roma nel 1985, è stato uno dei maggiori matematici del XX secolo, noto in tutto il mondo soprattutto per la rifondazione della teoria delle probabilità, secondo la sua originale impostazione soggettivista.
Matematico, statistico, economista e filosofo, de Finetti è sempre stato anche un attento osservatore dei fatti politici e dei problemi sociali del nostro Paese e dell’umanità, fornendo in più occasioni le sue acute e preziose analisi. Per tale sua poliedrica personalità è considerato uno degli intellettuali più originali e autorevoli del secolo scorso. Il suo anticonformismo e il suo desiderio di giustizia, che lo portarono a scontrarsi (nel suo celebre Manifesto contro il culto dell’imbecillità) con i mali della società del suo tempo, lo resero un “matematico scomodo”. Gli autori hanno immaginato d’ intervistarlo su temi quali
la religione, l’arte, il futuro dell’umanità, il ruolo della scienza e della matematica nella vita dell’uomo e nella società, la politica, i problemi del lavoro e temi attuali come la mobilità e il valore legale della laurea.
Le risposte, ricavate dai suoi scritti, sono sorprendenti , vere e proprie tessere di un grande puzzle che ci rivela il ritratto di un personaggio straordinario, da conoscere e amare.
22,00 €
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Bruno de Finetti, nato ad Innsbruck nel 1906 da famiglia italiana e morto a Roma nel 1985, è stato uno dei maggiori matematici del XX secolo, noto in tutto il mondo soprattutto per la rifondazione della teoria delle probabilità, secondo la sua originale impostazione soggettivista.
Matematico, statistico, economista e filosofo, de Finetti è sempre stato anche un attento osservatore dei fatti politici e dei problemi sociali del nostro Paese e dell’umanità, fornendo in più occasioni le sue acute e preziose analisi. Per tale sua poliedrica personalità è considerato uno degli intellettuali più originali e autorevoli del secolo scorso. Il suo anticonformismo e il suo desiderio di giustizia, che lo portarono a scontrarsi (nel suo celebre Manifesto contro il culto dell’imbecillità) con i mali della società del suo tempo, lo resero un “matematico scomodo”. Gli autori hanno immaginato d’ intervistarlo su temi quali
la religione, l’arte, il futuro dell’umanità, il ruolo della scienza e della matematica nella vita dell’uomo e nella società, la politica, i problemi del lavoro e temi attuali come la mobilità e il valore legale della laurea.
Le risposte, ricavate dai suoi scritti, sono sorprendenti , vere e proprie tessere di un grande puzzle che ci rivela il ritratto di un personaggio straordinario, da conoscere e amare.
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