Nei paesi della Toscana granducale, come nelle città d’oggi, con preoccupante frequenza gruppi di giovani irrequieti, spesso ubriachi, disturbavano il sonno della gente tranquilla, rissavano tra loro, o si abbandonavano ad atti gratuiti di teppismo. La milizia coatta era spesso la loro destinazione. Le storie qui ricostruite, basate su documenti d’archivio, hanno esiti molto diversi: c’è chi rientra nei ranghi, chi si incattivisce e diviene un criminale a tutti gli effetti, chi scivola nell’avvilimento autodistruttivo. Sprofondati o recuperati, abbiamo voluto togliere per un attimo questi discoli dall’oscurità di cui il tempo li ha ricoperti. Ai lettori, se vorranno, il compito di assolvere o di condannare.
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