Ottone Rosai

Terzo di quattro figli, Ottone Rosai nasce a Firenze il 28 aprile del 1895. Mostra spiccata attitudine per l’arte fin dalle scuole elementari, viene dunque iscritto all’Istituto di Arti Decorative di Piazza Santa Croce per studiare disegno ornato e, successivamente, nel 1908 all’Istituto di Belle Arti che lascia nel 1913, insofferente alla disciplina della vita scolastica. Si distingue per il temperamento impulsivo e irrequieto che lo porta a preferire al chiuso delle aule il contatto diretto con le strade e gli artigiani che frequentano la bottega del padre intagliatore e falegname. Nel 1913 partecipa alla mostra di incisioni degli allievi presso l’Istituto di Belle Arti di Firenze e nello stesso anno viene a contatto con il movimento futurista da cui trae ispirazione, diventando amico di alcuni esponenti del gruppo: Soffici, Carrà, Severini. Partecipa ad alcune serate futuriste e all’ “Esposizione Libera Futurista” che si tiene a Roma nel 1914. Dopo aver partecipato con cinque opere all’“Esposizione Nazionale Futurista” del 1919, dagli anni Venti si orienta verso un linguaggio espressivo che ha come punto di riferimento la realtà e l’uomo. In questo senso guarda al passato, al primo Rinascimento e in particolare ai grandi maestri Giotto, Beato Angelico, Masaccio. La morte del padre nel 1922 lo segna profondamente, mettendolo di fronte alla difficile situazione economica creatasi per i debiti famigliari. Inizia a esporre con continuità in diverse città italiane: Firenze, Roma, Milano, Venezia dove partecipa a varie Biennali, giungendo al successo tanto atteso solo nel 1932, con una personale presso la Galleria di Palazzo Ferroni a Firenze. L’anno seguente Rosai firmerà il Manifesto Realista insieme ad Alberto Luchini, Gioacchino Contri, Romano Bilenchi, Alfio Del Guercio, documento che esalta la cultura fascista, definita realista in contrapposizione all’idealismo gentiliano. Continua a esporre (Firenze, Venezia, Genova), partecipa alle Quadriennali di Roma. Nel 1939 diventa professore di figura disegnata presso il Liceo Artistico di Firenze e nel 1942 gli viene assegnata la cattedra di pittura all’Accademia fiorentina. La sua attività espositiva si fa più intensa, come la sua produzione pittorica, che lo assorbe completamente. A partire dal 1950 si fa conoscere in ambito internazionale, partecipando a rassegne artistiche a Zurigo, Parigi, Londra, Monaco di Baviera. Il 13 maggio del 1957, a Ivrea per curare l’allestimento di una sua personale, Rosai viene colto da infarto e muore a 62 anni.
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